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Il Kerner vino di
montagna
Emblema dell’Alto Adige

Una delle fasi della vendemmia
Una delle fasi della vendemmia
Una delle fasi della vendemmia
Una delle fasi della vendemmia

Il nome, con la sua pronuncia “austera”, potrebbe far pensare a un vino difficile da apprezzare e da abbinare alle tradizionali pietanze che siamo abituati a degustare ogni giorno, a casa nostra o al ristorante, come pesce, carni bianche e formaggi. Invece, il Kerner - prodotto enologico di grande rilevanza e a cui dedico la puntata di questa settimana dell'Angolo del Sommelier - è un vino bianco affascinante e versatile. Il suo vitigno sfiora il secolo di vita e a me piace definirlo “coraggioso”. Sì perché per svilupparsi, quest'uva dalla buccia sottile ha la forza di contrastare in modo ottimale lo sbalzo termico tra il giorno e la notte, in vigneti dell'Alto Adige che non scherzano certo quanto ad altitudine: può resistere anche fino a 800 o 900 metri sul livello del mare se coltivata su pendii adeguatamente soleggiati. Il Kerner prende il nome dal medico e poeta tedesco Justinus Kerner, al quale fu dedicato questo vino che deriva da un vitigno aromatico creato nel 1929, in Germania, dal botanico August Herold. E fu proprio la passione di Herold per le poesie di Kerner, che scrisse componimenti anche sul vino, a far sì che fosse battezzato così questo prodotto derivante dall'incrocio tra il Riesling Renano e la Schiava Grossa. In particolare il Kerner predilige i terreni ghiaiosi e sabbiosi della media Valle Isarco. CARATTERISTICHE. A seconda dei “terroir” e della tipologia, le caratteristiche possono variare. In generale, il colore è giallo paglierino; i sentori al naso sono fruttati come albicocca, melone e mela e con note speziate e di erbe aromatiche. Al palato è fresco, sapido e persistente. ABBINAMENTI. Questo vino bianco fermo si presta a essere servito anche come aperitivo ma accompagna in modo elegante antipasti leggeri, piatti a base di funghi, pesci d'acqua dolce oppure pesci alla griglia. Per i primi, ad esempio, cannelloni ricotta e spinaci. Inoltre, formaggi di media stagionatura e carni bianche. RICONOSCIMENTI. Il Kerner Auròna 2014 prodotto dalla Cantina Laimburg, fondata nel 1965, fiore all’occhiello del Centro di sperimentazione provinciale, è considerato dall’Ais un vino di ottimo profilo alla soglia dell’eccellenza: l’abbinamento proposto è con il rombo chiodato al forno. Analoga valutazione per il Kerner Without 2015 della piccola e promettente Tenuta Niklas, fondata nel 1969 suggerito in abbinamento con pappardelle al ragù bianco di coniglio. Di buon profilo stilistico e organolettico è l’Alto Adige Valle Isarco Kerner Praepositus 2016 della storica azienda vitivinicola Abbazia di Novacella, fondata nel 1142, di proprietà dei Canonici Agostiniani di Novacella: l’abbinamento è con il pesce persico allo zafferano. • © RIPRODUZIONE RISERVATA