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Il Chiaretto di
Bardolino conquista
gli Stati Uniti

Un calice di Chiaretto di Bardolino
Un calice di Chiaretto di Bardolino
Un calice di Chiaretto di Bardolino
Un calice di Chiaretto di Bardolino

Una regione unica nel suo genere, con un vino che viene giudicato «uno dei migliori rosati d’Italia». La rivista statunitense “Wine Enthusiast” fa salire sul podio vinicolo internazionale l’area gardesana con il suo prodotto d’eccellenza, il Chiaretto di Bardolino.

La zona del Lago di Garda è l’unica italiana segnalata tra le dieci destinazioni vinicole al mondo da vedere nel 2019. Merito anche del suo prodotto simbolo, un vino che si evidenzia sapido, fresco e armonioso in grado di affascinare anche i palati più raffinati. Del “chiaretto” si trovano le prime tracce nel 1806 (anche se la tradizione vinicola risale all’epoca romana), con citazioni all’interno dell’edizione veronese del dizionario dell’Accademia della Crusca.

IL VINO. Il Chiaretto di Bardolino è un vino rosato che nasce nella sponda veneta del Lago di Garda e per il quale lo scorso anno l’assemblea dei soci del Consorzio di tutela ha richiesto il riconoscimento di una DOC (Denominazione di origine controllata) autonoma. L’uva emblema di questo prodotto è la Corvina Veronese utilizzata fino a un massimo del 95 per cento (con un minimo del 5 per cento di Rondinella). I profumi tipici del Chiaretto di Bardolino sono di piccoli frutti di bosco mentre al palato si evidenziano in modo preminente la sapidità e la freschezza. Ottimo come aperitivo, il suo abbinamento classico è con il pesce di lago cotto al forno o alla griglia, ma ben si accosta anche a pesci di mare.

IL RICONOSCIMENTO. «“Wine Enthusiast” - spiega Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela del Bardolino e del Chiaretto - premia la professionalità e la caparbietà dei nostri viticoltori e dei nostri produttori, che in questi anni hanno intensamente lavorato per rafforzare e rendere percepibili i valori della nostra identità territoriale, l’elemento in grado di creare vera distinzione nell’attuale scenario competitivo del vino. Se questa importante rivista americana ci ha scelti come unica destinazione italiana tra le centinaia possibili, significa che stiamo percorrendo la strada giusta. I nostri vini sono davvero i frutti di un territorio unico al mondo, come ha sottolineato Kerin O’Keefe responsabile per l’Italia della testata americana». Nella rivista vengono apprezzati i vigneti e anche alcuni dei classici vini come i rossi del Bardolino e i bianchi Lugana e Custoza. E dopo aver ricordato che il Bardolino sta per vedere riconosciute tre specifiche sottozone, ossia La Rocca, Montebaldo e Bardolino, capaci di produrre vini di maggiore longevità, O’Keefe si sofferma sul fatto che che con le stesse uve utilizzate per realizzare il Bardolino si produce anche «uno dei migliori vini rosati d’Italia, il fresco e speziato Chiaretto».