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L’INIZIATIVA

Gli agriturismi berici
cercano un ruolo
nel turismo rurale

Amedeo Sandri con i partecipanti al corso di Terranostra
Amedeo Sandri con i partecipanti al corso di Terranostra
Amedeo Sandri con i partecipanti al corso di Terranostra
Amedeo Sandri con i partecipanti al corso di Terranostra

La grigliata mista ha ancora vita lunga. E così pure i bigoli co’ l’arna. Però gli agriturismi non vogliono rimanere prigionieri dei cliché. Ben vengano i piatti tradizionali che, se ben preparati, sono la testimonianza di un corposo patrimonio di conoscenze. Tuttavia è necessario evolvere, tenere presenti le esigenze (le intolleranze alimentari, ad esempio) di una platea potenzialmente vasta e variegata, e offrire una cucina del benessere. Questo il senso del corso per i gestori degli agriturismi, promosso da Coldiretti e Terranostra Vicenza con Campagna Amica, dedicato appunto alla cucina del benessere. Sotto la guida dello chef Amedeo Sandri, i partecipanti hanno utilizzato ingredienti frutto dell’attività agricola per preparare piatti semplici, impreziositi da un tocco di originalità. Ecco la crema di cavolfiore con la curcuma spalmata su un crostino; la mosa trentina fatta con zucca, latte e farina di mais Marano; la radice di rafano tagliata a cubetti per guarnire la toma di malga. Sono alcuni esempi di quanto si è potuto assaggiare alla cena conclusiva, preparata dai corsisti e ospitata all’agriturismo La Decima di Montecchio Precalcino. «L’agriturismo, in quanto tale, è di fronte a una sfida - spiega Riccardo Lotto, da sei mesi presidente provinciale di Terranostra, che raccoglie 140 agriturismi vicentini - L’attività agricola è la base di tutto. L’agriturismo di pianura ha l’obbligo di utilizzare il 50 per cento di prodotti propri, il 30 per cento n montagna: se usciamo da questi vincoli, l’agriturismo si snatura. Però c’è bisogno del salto di qualità, di passare da contadini a ristoratori. Non significa scimmiottare gli altri, anzi: vuol dire osservare, raccogliere e valorizzare in cucina». L’aspetto prettamente gastronomico non esaurisce il tema: bisogna saper raccontare la storia del piatto, legare agli ingredienti aneddoti storici e curiosità locali, come alla Decima ha egregiamente fatto lo storico Gianfranco Cenghiaro. «Ormai si parla di turismo esperienziale - aggiunge Lotto -. Se sono irrinunciabili la qualità dei prodotti e la sapienza culinaria, vanno integrate con esperienze particolari. Basta un’idea, che sappia trasmettere un’emozione, per fare della presenza nell’agriturismo un momento originale e diverso dal solito». Il concetto di “cucina del benessere” comprende anche altri aspetti, come quello sportivo, ed ecco il possibile collegamento con il “Green Tour” o il “Cammino Fogazzaro-Roi”. Terranostra ha in serbo varie iniziative, comprese due rassegne gastronomiche per l’anno che verrà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA