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Arcole doc +30% si consolida in Italia e all’estero

La vendemmia 2018 dell’Arcole doc, la denominazione vicentino- veronese ha assunto delle caratteristiche opposte al 2017; pur provenendo da una stagione impegnativa dal punto di vista agronomico e fitosanitario, i vigneti hanno prodotto il 30% in più rispetto alla passata stagione. Questa risposta generosa delle viti si ritiene sia conseguente alla contrazione del 2017, causata dalla gelata del 19 aprile. La piovosità ben distribuita, lunghi giorni di sole e caldo non eccessivo hanno favorito la produzione e la marturazione. «Si tratta di un’area ad alta specializzazione viticola dove, grazie a mirati sistemi di meccanizzazione e ad una attenta tecnica di cantina, è oggi possibile produrre vini d’eccellenza che rispondo non solo al requisito della qualità, ma anche a quello delle continuità produttiva nell’ottica di soddisfare non solo le esigenze della distribuzione italiana ma anche quelle estere», ha spiegato Stefano Faedo (foto), presidente del Consorzio. Cresce in termini di superficie agricola vitata la doc Arcole che dai 2500 ettari Del 2000 si attesta oggi a 4660 ettari vitati. Cresce di riflesso la produzione delle differenti tipologie di vino: sono oltre 30 le varietà coltivate tra cui Garganega con 1400 ettari, il Pinot Grigio con 1500 ettari, lo Chardonnay con 350 ettari, seguiti dal Merlot con 600 ettari e dal Cabernet Sauvignon con 284 ettari.