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La bollicina autoctona dei monti Lessini che oscura lo champagne

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Sui monti Lessini a cavallo tra le province di Vicenza e Verona, l'uva Durella ha la sua migliore e probabilmente unica espressione. Un vitigno dalla spiccata acidità, dalla straordinaria longevità, che permette di ottenere incredibili spumanti metodo classico, in grado di evolvere negli anni come i migliori champagne e probabilmente di più. I suoli di origine vulcanica conferiscono a questi spumanti autoctoni una mineralità, una acidità e una complessità davvero uniche. Tra i produttori presenti nella denominazione ci sono diverse donne appassionate delle loro terra e profondamente attaccate ad essa. Vignaiuole che hanno dato un taglio femminile lle produzioni di famiglia. Tanita Danese, che oggi dirige l'azienda Fongaro con grande competenza, vivendo pienamente il suo ambiente, con mani e piedi dentro la terra, ha messo la firma ad uno strepitoso Durello pas dose 2016, ottimo sia come aperitivo che a tutto a pasto. La vicentina Diletta Tonello, ragazza spumeggiante, piena di energie, vicepresidente del Consorzio di Tutela, ha preso in mano il "progetto Durello spumante" dell'azienda di famiglia creando dei prodotti di grande personalità, ne è un esempio riuscito il suo "Io Teti" brut riserva 2017 . Anche qui un vino di carattere, molto fresco e senza compromessi, assolutamente da provare. E infine si celebra la storia della denominazione con Roberta Cecchin, "la rossa di fuoco", una donna tanto caparbia e decisa nel suo progetto Durello, ereditato da papà Renato, quanto timida e dolce quando deve parlare di sé. Il suo Pietralava, è una rara versione ferma nella sua più autentica vulcanicità, di grande verticalità e mineralità. Il 7 aprile, all'enoteca Enoè, si potrà assaggiare una verticale di annate vecchie del suo metodo classico riserva. Prenotazione obbligatoria. Letizia Bonamigo

Letizia Bonamigo