<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il coraggio di una famiglia

Inama e la via francese. L’Oratorio riscrive la cifra stilistica del Carmenere sui Berici

Inama e i Colli Berici, un legame negli ultimi anni divenuto indissolubile, in un percorso di crescita e rinnovamento

Inama e i Colli Berici, un legame negli ultimi anni divenuto indissolubile, in un percorso di crescita e rinnovamento, quello voluto da Stefano Inama, che ha l’obbiettivo ambizioso di trovare quale sia la potenzialità del terroir dei Colli Berici, attraverso il suo nuovo vitigno simbolo, il Carmenere, assurto a strumento di interpretazione del territorio. Una sorta di viaggio pionieristico che permetta alla cantina simbolo di tracciare la cifra stilistica della zona, attraverso la bottiglia simbolo: l’Oratorio. Roba da far tremare i polsi a molti, ai più, non a Stefano Inama: «A suo tempo mi innamorai subito di questo vino - ricorda - di questo gusto speziato e dissi subito che quello era io vino che volevo produrre. Qui c’è un microclima incredibile, unico, con il bosco a circondare i vigneti e a preservarli, al punto che qui non usiamo mai l’irrigazione».

Dalla sua prima uscita con l’annata 2004, Oratorio di San Lorenzo è sempre stato il vino più sperimentale della cantina: «Un vino attraverso il quale spingere al massimo il nostro lavoro di ricerca sul Carmenere nei Colli Berici, una varietà, da lungo tempo coltivata nella nostra zona, e che necessita di grande cura ed attenzione per raggiungere la piena maturità. Ci siamo sempre interrogati su come sfruttare al massimo il potenziale dei nostri vigneti, lavorando incessantemente per il conseguimento dell’equilibrio e del giusto vigore delle piante».

Nel 2017 la grande svolta “francese” con l’avvio della collaborazione con Stéphane Derenoncourt, enologo di fama mondiale, fondatore di Vignerons Consultants, una delle più importanti società di consulenza enologica e agronomica al mondo. Nello stesso momento è nata la suddivisione del vigneto in micro parcelle, come un mosaico, dal quale selezionare solo le migliori uve in maniera estremamente rigorosa: «In cantina ogni singola massa d’uva viene poi vinificata separatamente - prosegue Inama - per portare il Carmenere alla massima espressione, con un processo di estrazione a bacca intera che può durare fino a 28 giorni con rimontaggi e follature. Nuova anche la scelta dei legni, al fine di ottenere maggiore eleganza ed una pura espressione del frutto». 

Ed ecco la nascita del nuovo “Oratorio di San Lorenzo”, che si discosta dai precedenti per stile e fattura, per esprimere con maggiore precisione la complessità del terroir calcareo ed argilloso dei Colli Berici. E la strada è tracciata.
«Fil rouge - conclude Inama - é la cifra di acidità per tutti i Carmenere che dona longevità ed evita stucchevolezze. Visitando i grandi del vino rosso, in Toscana e a Bordeaux, mi sono reso conto di non sapere, a 60 anni decidere di cambiare la cifra stilistica non é stato semplice, c’è voluto coraggio e senso avveniristico, per decidere di produrre il nostro vino e non un vino che andasse di moda, ma che raccontasse anche per i posteri i Colli Berici. L’incontro con Stéphane Derenoncourté stata la folgorazione».

Alberto Tonello