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La ricorrenza

Spazio: 66 anni fa Laika venne lanciata in orbita, una missione di sola andata

Divenne il primo essere vivente ad andare nello Spazio. Ma a caro prezzo


Sono trascorsi 66 anni da quel 3 novembre 1957, quando il primo essere vivente venne lanciato nello spazio. Lo ricordano oggi una serie di siti specializzati, sia in astronomia e spazio che nella cura e l’attenzione verso gli animali. La scelta cadde su una bastardina randagia trovato a Mosca di nome Laika, il cui destino era già segnato ben prima della partenza. Ma perché i sovietici scelsero proprio questo cane e come poteva essere evitato il suo “sacrificio”?

Laika, la prima astronauta, era un cane, era femmina ed è morta tra atroci sofferenze

A dare la conferma delle cause della morte di Laika fu la biologa russa Adilya Kotovskaya che dichiarò: «Le ho chiesto di perdonarci e ho pianto quando l'ho accarezzata per l'ultima volta». 
 

La corsa allo spazio

Durante la corsa allo Spazio tra URSS e USA iniziò ad emergere un grande problema: cosa sarebbe accaduto ad un essere vivente in orbita nello spazio? Come avrebbe reagito il corpo in assenza di gravità? L’URSS arrivò per prima a risolvere il problema lanciando nello spazio il 3 novembre 1957 lo Sputnik 2 con a bordo il primo essere vivente: una cagnolina meticcia di nome Laika, ricordata oggi come il cane astronauta tristemente sacrificato per la corsa alla Spazio.

Perché i russi decisero di mandare nello spazio un cane?

Nell’ottobre del 1957, i russi erano riusciti nell’impresa di lanciare in orbita il satellite Sputnik 1. Nessuno, tuttavia, aveva mai tentato di inviare degli esseri viventi nello spazio e, in pieno clima di guerra fredda, anticipare l’avversario, ovvero gli Stati Uniti, significava tutto. I sovietici pensarono che l’anniversario della rivoluzione d’ottobre sarebbe potuto essere una buona occasione per un esperimento. 

Ma chi era Laika?

Laika è stata scelta tra 3 candidate: Albina, Muschka e Laika. Tutte femmine in quanto, non avendo l’esigenza di alzare la zampa per urinare, richiedevano meno spazio. Era un cane adulto di circa tre anni, pesava sei chili ed era randagia, era stata infatti presa in una strada di Mosca. Di carattere era molto docile e molto intelligente, si era ‘guadagnata' il ruolo di astronauta perché aveva passato tutti i test:.
È stata il primo essere vivente ‘spedito' nello spazio per orbitare intorno alla Terra e, visto che ai tempi ancora non era possibile permettere il ritorno in sicurezza del veicolo spaziale, gli scienziati erano già consapevoli che non sarebbe sopravvissuta. Il suo ruolo consisteva nel permettere ai ricercatori di comprendere se fosse possibile vivere nello spazio in assenza di gravità, il tutto per 8-10 giorni: Laika però morì poche ore dopo il lancio, dopo aver compiuto 9 orbite intorno alla Terra.

La selezione

La cagnolina, così come gli altri soggetti ‘selezionati', era stata abituata a restare in una capsula pressurizzata di 80 centimetri, che via via sono stati ridotti sempre più, all'interno della quale ogni movimento era molto difficile. E non è tutto: le ‘candidate' erano state anche obbligate a trascorrere molto tempo in una centrifuga che simulava gli effetti della spinta e il rumore del lancio (un po' come avviene ancora oggi per gli astronauti, che però sono consapevoli di ciò che stanno vivendo).

Le sofferenze e la morte

Lo Sputnik fu spedito nello spazio alle 5:30 del mattino, ora di Mosca, dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Inizialmente tutto sembrava andare per il meglio, anche se il battito cardiaco di Laika subì un'accelerazione al momento del lancio. Dopo tre ore tutto sembrava essere comunque tornato alla normalità. Ad un certo punto, dopo aver orbitato nove volte attorno alla Terra, la temperatura all'interno della capsula iniziò a salire fino a raggiungere i 40 °C a causa dell'insufficiente isolamento ai raggi del Sole: le condizioni interne per divennero insopportabili e partanto Laika morì disidratata, nel giro di poche ore.
La versione ufficiale di Mosca indicò come causa di morte un avvelenamento da cibo che le sarebbe stato somministrato per evitarle una morte dolorosa durante il rientro nell’atmosfera terrestre. In realtà: il corpo carbonizzato di Laika fu recuperato il 14 aprile 1958, ben cinque mesi dopo e a seguito di 2.570 giri attorno alla Terra, all’interno del satellite precipitato sulle Antille.

Vano il suo sacrificio

Purtroppo a poco servì il sacrificio di Laika in sé in quanto la maggior parte delle informazioni su quanto sarebbe accaduto, come accennato prima, si sapevano già. L’episodio da una parte mise in evidenza le condizioni proibitive a cui ci si poteva sottoporre in orbita, dall’altra indignò l’opinione pubblica ponendo al centro l’utilizzo di animali vivi per scopi scientifici. Numerose furono le manifestazioni di protesta che ne seguirono.

In orbita altri animali

Si dovette attendere almeno altri tre anni prima che due cani, Belka e Strelka, un coniglio grigio, decine di topi, mosche, piante e funghi potessero riuscire ad abbandonare la Terra per poi ritornarvi vivi. Ciò accadde nell’agosto del 1960 e dimostrò che le spedizioni nello spazio potevano davvero concretizzarsi, come in effetti avvenne nell’aprile del 1961 con Jurij Gagarin.

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