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Amici di Noè

La conta dei fenicotteri rosa: sono quasi 200. Attese le nuove covate a Pasqua

Almeno 40 le coppie presenti sull’isola del Parco Natura Viva sono impegnate nella preparazione del nido. Ma anche le coste italiane hanno visto il loro progressivo ritorno

Centottanta adulti e dieci giovani. Questi gli esiti della tradizionale conta dei fenicotteri rosa avvenuta al Parco Natura Viva, che ha restituito l’immagine di una colonia popolosa e in salute, della quale si attende il primo uovo in questi giorni. Fissata alla fine del periodo invernale, si tratta di un’operazione che consente di monitorare numero e salute degli individui nel momento che precede la stagione riproduttiva. Un po' in ritardo quest’anno a causa delle piogge delle ultime settimane, ma che è ormai entrata nel pieno di una Pasqua “d’amore”: almeno 40 le coppie presenti sull’isola, impegnate in un lavorìo incessante di “accaparramento” e preparazione del nido, accompagnato dal gran vociare di tutta la colonia. L’obiettivo è guadagnare la posizione migliore e innalzare i nidi di terra fino a 30-40 centimetri dal suolo, per tenere l’uovo al sicuro ed evitare problemi di allagamento. 

«È possibile che il primo uovo arrivi proprio per questi giorni di Pasqua - spiega Camillo Sandri, direttore zoologico del Parco Natura Viva - il che significa che vedremo i primi pulcini dal tipico piumaggio grigio intorno alla fine di aprile, dopo circa 28 giorni dalla deposizione».

Una colonia oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche quella del Parco Natura Viva, che nell’ultimo studio pubblicato sul Journal of Applied Animal Welfare Science, testimonia una media di successo riproduttivo del 60%, cioè doppio rispetto a quello documentato in natura. Per questo gli esemplari nati nel parco zoologico veronese sono spesso fondatori di nuove colonie riproduttive ospitate in altre strutture italiane. 

Nel frattempo, le coste italiane hanno visto il progressivo ritorno dei fenicotteri rosa, dalla Puglia al Delta del Po, passando per la Sicilia e la Sardegna. Pur permanendo però le cause di minaccia che questa specie è costretta a fronteggiare nelle zone umide: l’inquinamento delle acque è la maggiore, anche se fili della corrente, motoscafi e aeromobili a bassa quota sono tutte concause della degradazione del loro habitat.§

 

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