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Veneto

La stretta di Zaia: «Nuova ordinanza: dal 19 dicembre al 6 gennaio confini comunali chiusi dalle 14»

Il punto stampa del governatore Zaia, giovedì 17 dicembre
Il punto stampa del governatore Zaia, giovedì 17 dicembre
Zaia punto stampa 17 dicembre

Il punto stampa del presidente Luca Zaia (giovedì 17 dicembre) sull’evoluzione della situazione Covid in Veneto. ll governatore aggiorna sui dati del contagio nel territorio regionale e interviene sulle chiusure decise dal governo per limitare gli spostamenti e gli assembramenti durante le festività natalizie.

La Regione Veneto ha già pronta una nuova ordinanza che prevede la chiusura dei confini comunali già da sabato 19 dicembre a partire dalle ore 14. 

 

LA DIRETTA

 

NUOVA ORDINANZA

Domani, venerdì 18 dicembre, Zaia firmerà una nuova ordinanza dopo aver sentito i Comuni e Anci. «È necessario assumere provvedimenti, abbiamo di fare un provvedimento innovativo. Un atto di coinvolgimento dei cittadini difronte alla situazione sanitaria. La soluzione che propone il Veneto è dal 19 dicembre al 6 di gennaio una serie di provvedimenti: chiusura dei confini comunali dalle 14 di ogni giorno, mantenendo inalterate le attività produttive e commerciali, in modo da distribuire il flusso commerciale. Però dalle 14 in poi si lavora solo con i cittadini della propria città. I negozi aperti per i residenti fino alle 21». Aggiunge il governatore: «Questa non sarebbe una restrizione dolorosa dando comunque una risposta di tipo sanitario. È una soluzione di equilibrio che avrà delle deroghe, ovviamente: si tratta di una sorta di zona arancione ridotta».

 

A NATALE VALIDO IL DPCM. «A Natale varranno le regole del Dpcm. E se arriva nel frattempo un provvedimento più restrittivo a livello nazionale noi ci adeguiamo - aggiunge Zaia -; ma se non si decidono noi dobbiamo intervenire subito, già da sabato. Non voglio essere polemico ma è necessario intervenire: il nostro è un "provvedimento di copertura", lo rivedremo se ci saranno norme gerarchiche superiori».

 

I CONTROLLI. «Su come verranno fatti i controlli sarete informati domani quando presenteremo l'ordinanza - risponde Zaia ai giornalisti - ma non stiamo giocando a guardia e ladri. Ci vuole responsabilità civica, ci sono giovani e cinquantenni in terapia intensiva. Se dopo si cerca di raggirare l'ordinanza non so cosa dire».

 

SANITÀ SOTTO PRESSIONE

«Abbiamo un terzo in più di ricoveri rispetto a marzo. Il Veneto sta gestendo quasi 400 terapie intensive Covid e oltre questo carica oltre 7mila pazienti non Covid; teniamolo presente perché trovo sbagliato far passare la sanità veneta come scalcinata, non se lo merita».

 

INDAGINE EPIDEMIOLOGICA: ZONA GIALLA

«Ho chiesto alla dottoressa Russo di realizzare una indagine epidemiologica e dai dati che abbiamo, dovremmo risultare ancora in fascia gialla anche questa settimana».

«Dobbiamo ridurre la circolazione delle persone - ha aggiunto la dottoressa Russo -. Queste restrizioni hanno ovviamente un prezzo, ma tutti noi dobbiamo pagare un po'. La nostra situazione è da fascia gialla con il rischio di passare ad una fascia più grave». «Abbiamo fatto una indagine epidemiologica sui dati di contagio e risultiamo in una situazione di plateau non c'è ancora quel calo che auspicavamo. L'Rt ci rassicura perché è legato ai soggetti sintomatici, ma è molto importante interrompere la catena di trasmissione del virus. È quindi necessario ridurre l'indice di affollamento per evitare di continuare a stressare la macchina ospedaliera. Necessarie quindi delle restrizioni» 

 

«NESSUN DATO TAROCCATO»

«Vorrei ricordare -  aggiunge Zaia - siamo stati i primi a fare la prima zona rossa, a mettere il limite dei 200 metri nei spostamenti, a chiudere i negozi la domenica e a imporre chiusure ai centri commerciale. Per fortuna abbiamo una buona sanità e abbiamo dispositivi per l'emergenza nei nostri magazzini. Siamo l'unica regione che grazie agli ospedali che funzionano non ha mai avuto restrizioni. Siamo sempre stati in fascia gialla. Nessun dato taroccato, abbiamo una sanità che funziona»

 

I RISTORI

«Se il governo vorrà adottare delle misure, noi pensiamo che debbano essere stabiliti anche dei ristori. Davanti a una incertezza impalpabile rispetto a quello che accadrà, vorrei evitare di prendere provvedimenti che vadano a cozzare con quelli che poi verranno presi  a livelli nazionale» 

 

IL BOLLETTINO

Raggiunge quota 3.063.715 il numero di tamponi effettuati;1.457.511 i tamponi rapidi da inizio pandemia. Oggi 4.402 positivi quindi percentuale del 7,5%. Complessivamente 205.009 positivi, attualmente positivi 95.779, ricoverati 3.331, dei quali 378 (+6) 8n terapia intensiva e  2.953 (+8) nei reparti non critici. 5.161 morti (+92)

 

L'INTERVISTA

A Natale «chiudano ma a patto che ci siano i ristori in percentuale sulle perdite di fatturato. Se è vero che si pensa a una misura dal 24, sarà fondamentale, in sicurezza, lasciare spazio nei prossimi giorni ai cittadini di fare la spesa. E per il giorno di Natale, adottando il modello tedesco, pranzi limitati alla stretta cerchia famigliare». Così il governatore del Veneto Luca Zaia su La Stampa, dove aggiunge che «noi non faremo barricate se il governo vuole chiudere perchè prima di tutto viene la salute della gente, ma non possiamo chiedere ai cittadini sacrifici se non c’è certezza sui ristori. Non si può fare gli eroi con il portafoglio degli altri».

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