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Lotta al virus

Zaia: «Riaprono i Covid hospital». «Alto rischio fascia gialla a Natale»

Luca Zaia in diretta, 7 dicembre 2021

Zaia torna in diretta per gli aggiornamenti sulla situazione Covid in Veneto.

I DATI. «Non è che abbiamo tanti positivi, la media è inferiore a quella nazionale, la questione è che noi in Veneto facciamo tanti tamponi. Siamo i primi a livello nazionale». «Sono 904 le persone ricoverate, +82 rispetto a ieri. Nove i decessi». «Il numero dei non vaccinati, per quanto riguarda i ricoveri, è sei volte maggiore». Ci sono ancora circa 630 mila persone che non si sono vaccinate. 

COVID HOSPITAL. «Ci stiamo attivando per la riapertura dei Covid hospital, in via preventiva».  «A Treviso - ha precisato Zaia - il san Camillo sarà attivato il 9 dicembre, per Schiavonia sarà questione di ore. Ci saranno manifestazioni di protesta, come se ci divertissimo ad aprire queste strutture. Non tutti i Covid hospital saranno attivati, ma se vi è riscontro di necessità il benestare è dato a monte».  «Questi - ha aggiunto Zaia - sono pazienti molto complicati, con terapia intensiva e molto specializzata, e con apparecchiature che non si possono portare in ospedali dismessi. Dall’altro c’è una piccola contrazione nelle prestazioni, ad esempio si bloccano le operazioni di elezione nei fine settimana». Per quanto riguarda la situazione clinica, per Zaia è «assolutamente ai limiti, con realtà critiche a Padova e Belluno. Siamo molto impegnati nella fase diagnostica e di screening, ed è innegabile che il fronte delle scuole ci mette a dura prova, per ogni contagio la mole di tamponi e di contact tracing è poderosa. L’accesso ai centri tamponi è straordinario - ha concluso - ne facciamo oltre 100 mila al giorno».

VARIANTE OMICRON.  Un secondo caso di variante «Omicron» del virus Sars-Cov2 è stato sequenziato in Veneto. «Si tratta di una donna di 77 anni, residente a Padova. È stata sottoposta a terapia monoclonale. La prima variante era stata sequenziata il 3 dicembre scorso in un 40enne vicentino, tornato dal Sudafrica. La moglie e uno dei figli invece, erano stati contagiati dalla variante Delta, contratti probabilmente in altre occasioni. Un altro sequenziamento è in corso sulla figlia più piccola della coppia. Tutti sono in buone condizioni di salute».  L’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezia  avvierà uno studio sperimentale sui campioni raccolti in regione della variante Omicron, per calcolarne la reazione e l’eventuale resistenza ai vaccini. Lo ha reso noto la direttrice dell’Istituto, Antonia Ricci, durante il punto stampa del presidente Luca Zaia. «Definiremo lo studio sperimentale - ha detto Ricci - utilizzando sieri di persone vaccinate o con infezione naturale, in tempi diversi, per coprire varie possibilità. Ci aspettiamo di vedere un calo dell’efficacia del siero contro il virus, per calcolare qual è la diluizione che non è efficace. Questo ci darà l’idea della quantità di anticorpi necessari per neutralizzare la variante. Non ci aspettiamo che non ci sia copertura da parte dei vaccini, perché il virus è sempre quello. Calcoliamo uno o due mesi per avere risultati solidi», ha concluso.

ZONA GIALLA. «È verosimile che la prossima settimana in Veneto sarà ancora bianca, quella dopo, a Natale probabilmente sarà gialla».  «Questo è il segno - ha aggiunto Zaia - che il virus, pur placcato dalla vaccinazione, ci sta nuovamente mettendo sotto pressione. Riusciamo a gestire la situazione, per ora, il limite è l’occupazione dei reparti in area non critica. Zona gialla vuol dire uso della mascherina all’aperto, mentre per i posti a sedere nei ristoranti si bypassa con il super Green pass. Per i matrimoni e le cerimonie invece - ha concluso - si prevede il tampone».

SUPER GREEN PASS. Per quanto riguarda i controlli dall’entrata in vigore del super Green pass, Zaia lamenta ancora qualche incongruenza: «Un minorenne non ha bisogno del Green pass per accedere a scuola ma deve esibirlo sui mezzi pubblici che usa per arrivarci. È un paradosso che va risolto al più presto». Zaia ha concluso con una riflessione: «Il covid è un Big Bang della storia, paragonabile ad eventi come quella della caduta del muro di Berlino o dell’attacco alle torri gemelle; eventi che hanno cambiato la società. Ad esempio, non eravamo preparati alla spaccatura sociale che ha scaturito».
 

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