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Il monitoraggio Iss

Il Veneto in zona gialla da lunedì 1 febbraio. Ecco i nuovi colori delle Regioni

Ecco i nuovi colori delle regioni dal 1 febbraio

Da lunedì 1 febbraio (e non da domenica 31 gennaio, ha specificato alle 20 il Ministero) il Veneto torna in zona gialla.

Sono in area arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. È quanto prevedono le nuove ordinanze che il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla. Non ci sono regioni o province autonome in zona rossa.

Le nuove ordinanze, come detto, entreranno in vigore da lunedì 1° febbraio e non da domenica come era invece successo sin qui. 

 

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IL MONITORAGGIO SETTIMANALE

Indice Rt in calo a 0,84. Lo sottolinea il report del monitoraggio della cabina di regia Iss-ministero della Salute con i dati relativi al periodo 18-24 gennaio. «Questa settimana si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso. Complessivamente, una sola Regione ha una classificazione di rischio alto (contro quattro la settimana precedente), dieci con rischio moderato (di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci con rischio basso», si legge.

VENETO A RISCHIO BASSO. L'unica regione che rimane con un classificazione complessiva di rischio alta è l’Umbria. Le regioni con rischio moderato sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia , Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia di Bolzano (ad alto rischio di progressione), Provincia di Trento, Puglia e Toscana. Rischio basso per Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise (ad alto rischio progressione), Piemonte, Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta e Veneto.

RT, IL DATO REGIONE PER REGIONE. Nel dettaglio questo il quadro degli Rt delle singole regioni o province autonome: Abruzzo 0.81, Basilicata 0.91, Calabria 0.82, Campania 0.97, Emilia Romagna 0.77, Friuli Venezia Giulia 0.68, Lazio 0.73, Liguria 0.87, Lombardia 0.84, Marche 0.88, Molise 1.51, Piemonte 0.82, Alto Adige 0.80, Trentino 0.56, Puglia 0.90, Sardegna 0.81, Sicilia 0.98, Toscana 0.95, Umbria 0.96, Valle d’Aosta 0.82, Veneto 0.61.

DIMINUISCE L'INCIDENZA. Nella settimana 18-24 gennaio «si osserva una diminuzione dell’incidenza nel Paese (136,50 per 100.000 abitanti contro 152,85)» mentre resta molto alta nella Provincia Autonoma di Bolzano (582,75 per 100.000) sempre nel medesimo periodo, si legge ancora nel report. Ma l’ incidenza, si puntualizza, «è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate».

POSSIBILE NUOVO AUMENTO DEI CASI. «L'epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». L'attuale quadro, si legge nelle bozza di monitoraggio settimanale, «impone comunque incisive misure restrittive. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».

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