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Il disegno di legge

Omofobia, il Vaticano contro il ddl Zan: «Viola il Concordato Stato-Chiesa»

Ddl Zan, una manifestazione in una foto di archivio
Ddl Zan, una manifestazione in una foto di archivio
Ddl Zan, una manifestazione in una foto di archivio
Ddl Zan, una manifestazione in una foto di archivio

Il Vaticano ha chiesto al governo italiano di modificare il ddl Zan, il disegno di legge contro l'omofobia. Secondo la Segreteria di Stato «violerebbe l'accordo di revisione del Concordato Stato-Chiesa». È stata per questo consegnata all'ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Lo scrive il Corriere della Sera: «È un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati».

Mai la Santa Sede è infatti intervenuta nell'iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Un atto che va ben oltre la "moral suasion" che spesso la Chiesa ha usato per leggi controverse. Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia «che alcuni contenuti della proposta legislativa riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato».

Tra le questioni sollevate c'è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall'organizzazione della futura Giornata nazionale contro l'omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la "libertà di pensiero" dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell'espressione delle proprie idee. «Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni», scrive la Santa Sede al governo italiano.

La Nota Verbale della Segreteria di Stato è stata consegnata informalmente all'Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede il 17 giugno 2021, precisa la sala stampa Vaticana confermando all'Ansa l'intervento sul ddl Zan. L'intervento della Santa Sede sul governo italiano ha l'obiettivo «non di bloccare il ddl Zan ma di rimodularlo in modo che la Chiesa possa continuare a svolgere la sua azione pastorale, educativa e sociale liberamente».

 

LE PRIME REAZIONI

Immediate le reazioni, non solo del mondo politico. «Noi sosteniamo la legge Zan e, naturalmente, siamo disponibili al dialogo. Siamo pronti a guardare i nodi giuridici ma sosteniamo l'impianto della legge che è una legge di civiltà» ha detto il segretario del Pd Enrico Letta 

«Sul ddl Zan io sono pronto a incontrare Letta, anche domani, per garantire diritti e punire discriminazioni e violenze, senza cedere a ideologie o censure, e senza invadere il campo di famiglie e scuole». ha annunciato su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.

«L'attivazione della diplomazia Vaticana con l'utilizzo del Concordato per cercare di bloccare l'iter della legge Zan al Senato è un qualcosa senza precedenti nelle relazioni tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, il tentativo esplicito e brutale è quello di sottrarre al Parlamento il dibattito sulla legge e trasformare la questione in una crisi diplomatica, mettendola nella mani del Governo Draghi per far si che tutto venga congelato» lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.

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