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Tubi anti-Pfas, pronti 3 milioni

In piedi il governatore Zaia e al centro più sotto l’assessore Bottacin
In piedi il governatore Zaia e al centro più sotto l’assessore Bottacin
In piedi il governatore Zaia e al centro più sotto l’assessore Bottacin
In piedi il governatore Zaia e al centro più sotto l’assessore Bottacin

Cristina Giacomuzzo È pronto l’emendamento della Giunta Zaia che vale tre milioni di euro per i nuovi tubi che servono per il progetto “Pfas Zero”, ma anche per il Collettore del Garda. La settimana prossima, in Consiglio a Venezia, verrà messo al voto nell’ambito della manovra finanziaria la cui discussione è iniziata nei giorni scorsi. Ecco la risposta che la Regione mette sul tavolo per risolvere la questione dei nuovi acquedotti anti-inquinamento da realizzare con i famosi 80 milioni di euro che il Governo ha promesso, ma che non può elargire per questioni burocratiche. È questo, insomma, il co-finanziamento che il Ministero dell’Ambiente, a metà di novembre scorso, aveva chiesto formalmente alla Regione. IL QUADRO. «Tecnicamente - dichiara il vicepresidente della Regione, assessore al bilancio Gianluca Forcolin - il provvedimento consentirà un accesso ulteriore al debito, in pratica un nuovo muto che accendiamo per finanziare il capitolo alla voce servizio idrico integrato». A spiegare il senso dello stanziamento è l’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin: «All’interno di questo stanziamento regionale rientra sia la voce per l’intervento idraulico che risolve definitivamente l’approvvigionamento nelle aree contaminate da Pfas, sia il Collettore del Garda. La settimana prossima ci saranno delle importanti riunioni tecniche al Ministero: con questo emendamento la Regione dimostrerà di esserci in entrambe le partite. L’ammontare preciso delle voci per le singole opere è appunto in fase di definizione». OPERE ANTI-PFAS... I progetti per portare a Lonigo acqua priva di Pfas sono allo stadio di fattibilità tecnico-economica. Il mese scorso la Regione aveva ricevuto la lettera del Ministero in cui si dava il via libera alla soluzione di massima, ma, tra le altre cose, chiedeva compartecipazione economica. «È vergognoso - aveva tuonato Bottacin - che dopo un anno di attese e di promesse ci dicano solo ora che gli 80 milioni ce li daranno solo se la Regione comparteciperà alla spesa». Nel frattempo i soldi che servono per realizzare le opere sono lievitati passando da 87,6 a 104 milioni di euro. Se il Governo, come annunciato e confermato dai deputati dem Alessia Rotta e Diego Zardini, è pronto a mettere quegli 80 milioni, e la Regione altri 3, ne mancano comunque 21 ancora da trovare. Da segnalare inoltre che è in atto la procedura di verifica per la dichiarazione di emergenza nazionale (vedi a lato): con la nomina del commissario tutto l’iter subirebbe una velocizzazione. ...E SUL GARDA. L’emendamento di Giunta comprende anche la compartecipazione per un’altra maxi opera idraulica: il Collettore del Garda. Insieme al Veneto qui concorrono economicamente la Lombardia, i Comuni interessati tramite la tassa di soggiorno e la Provincia di Verona con 1 milione di euro. Sul tema il consigliere regionale di FI, Massimo Giorgetti, ha già depositato una serie di emendamenti alla manovra per garantire il finanziamento. Con tutta probabilità questi saranno assorbiti da quello della giunta. •

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