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Il report

Montagna, in Veneto 70 morti in un anno. I consigli del Soccorso alpino

Presentati i dati relativi agli interventi e all'attività nel 2022: 15% di persone in più recuperate, aumento del 13% degli eventi.
Foto Facebook @CnsasVeneto
Foto Facebook @CnsasVeneto
Esercitazione Soccorso alpino Veneto

L’attività operativa svolta nel corso del 2022 dagli organici del Soccorso alpino del Veneto in sinergia operativa con il Suem 118 della Regione del Veneto è stata di 1.333 persone soccorse nel corso di 1.183 interventi. Gli interventi a carattere sanitario sono stati 1.138 mentre quelli di Protezione civile. I soccorsi hanno riguardato 569 persone illese tratti in salvo (in difficoltà per causa di varia natura o in imminente pericolo di vita), che rappresenta circa il 42.7% del numero complessivo delle persone soccorse nel 2022, percentuale consistente e che non denota nessuna diminuzione rispetto agli anni precedenti. A fare il punto sull'attività 2022 sono stati il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Rodolfo Selenati, il delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin, il vicedelegato del Soccorso alpino Prealpi Venete Luca Nardi.

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Difficile a questo punto - per il Soccorso alpino - non concludere che sia in aumento la tendenza ad affrontare la montagna con una metodologia irresponsabile e senza un minimo di preparazione fisica, consapevoli forse di poter contare su un efficiente sistema di soccorso. Gli incidenti in pista si portano a quota 90, in netto aumento rispetto agli anni precedenti, dato dovuto essenzialmente alla riapertura degli impianti post emergenza Covid.

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Per quanto attiene le persone decedute nel 2022 il numero è aumento rispetto agli anni precedenti attestandosi a 70 morti con un +11 % rispetto al 2021. Quest’ultimo trend dipende in realtà da fattori piuttosto diversi che non sono sempre riconducibili a ragionamenti coerenti con la statistica, tuttavia le attività più coinvolte risultano essere, l’escursionismo, l’alpinismo, il lavoro e, non ultimo, i casi di autolesionismo dovuti essenzialmente al disagio sociale, che nell’ultimo quinquennio sono in costante aumento.

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