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Veneto

Recovery, Zaia: «Regioni rivendicano di essere coinvolte»

«Non faccio il sindacalista delle Regioni e detesto chi si esprime per partito preso. Osservo semplicemente che se il governo pensa di tagliar fuori chi opera direttamente sul territorio va incontro ad una gestione per forza di cose meno efficiente. Guardi, invece, cosa abbiamo fatto con la Pedemontana veneta realizzata in soli 8 anni. E come abbiamo gestito una situazione complessa come la pandemia. Le Regioni ci sono, sono efficienti e rivendicano di essere coinvolte in prima linea». Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, in merito alla gestione dei fondi e dei progetti del Pnrr. Secondo Zaia, che sottolinea come la ricorrenza del 2 Giugno, sia la migliore occasione per attuare l’autonomia, «il centralismo è Medioevo. Il Paese ha bisogno di un Rinascimento e questo lo può portare solo l’autonomia». E a proposito del progetto di autonomia differenziata che stava portando avanti dall’allora ministro Boccia, Zaia spiega di aver deciso di «tenere fermo quel dossier perché con lo scoppio della pandemia avrebbe creato solo dissapori e divisioni in una fase in cui c’era bisogno della massima unità».

«Ma noi - dice Zaia - siamo andati avanti comunque a fari spenti.... Chiediamo di poter gestire tutte e 23 le materie previste dal titolo V della Costituzione. I tempi sono maturi». Al riguardo la ministra Mariastella Gelmini «fin dai primi passi si è dimostrata attenta e sensibile ai temi autonomisti». Se il progetto non dovesse arrivare in porto, spiega Zaia, «non so cosa potrebbe succedere. La storia non si può fermare. Quando meno te lo aspetti arriva un big bang che sconvolge tutto.... E lo stesso rischia di succedere in questo Paese se le istanze dei cittadini (ricordo che nel referendum veneto si espressero per il sì oltre 2 milioni e 270 mila  persone) non saranno ascoltate».

Riguardo al Mezzogiorno d’Italia, «il suo rilancio non è una battaglia persa. Ha potenzialità straordinarie che vanno esaltate. E il riscatto non può che passare dall’autonomia. Con una formula, io dico che si deve passare dall’equa divisione del malessere ad una equa divisione del benessere».

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