<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Miteni, la Regione vuole il progetto di bonifica

Il sito trissinese dell’ex Miteni a ridosso dei colli
Il sito trissinese dell’ex Miteni a ridosso dei colli
Il sito trissinese dell’ex Miteni a ridosso dei colli
Il sito trissinese dell’ex Miteni a ridosso dei colli

VENEZIA La Regione prova a dare la scossa alla multinazionale Icig Se perché si assuma la responsabilità della bonifica Miteni. Sarà una coincidenza, ma da quando sono emersi gli annunci che le “Mamme No Pfas” erano a Roma per l’audizione in commissione “Ecomafie” e che domani a Venezia ci sarà una grande manifestazione di tutti i comitati per far ripulire il sito inquinato dai Pfas negli ultimi giorni è scattata una raffica di azioni (e polemiche politiche) che hanno riacceso i riflettori sull’area dell’azienda a Colombara di Trissino a ridosso del torrente Poscola. Ieri Venezia ha fatto sapere che c’è stata una Conferenza dei servizi e che «la Regione insieme a Comune di Trissino e Provincia di Vicenza, e tutti gli enti coinvolti, impongono alla proprietà dell’ex-Miteni di presentare i progetti di bonifica dell’area dell’ex-stabilimento produttivo di Trissino entro il 31 dicembre per poter intervenire quanto prima». È questo appunto, spiega la nota l’esito della Conferenza dei servizi relativa al procedimento di bonifica/messa in sicurezza che giovedì pomeriggio a Vicenza «ha visto intorno ad un tavolo tutti gli enti coinvolti. Compiuta l’analisi tecnica dell’attuale situazione del sito, considerato che a novembre 2018 è stato presentato dalla società Miteni il progetto di bonifica, visti i tempi trascorsi e considerando i risultati delle ultime analisi sui pozzi della barriera idraulica, gli enti hanno deciso di procedere senza indugi fissando una scadenza perentoria. La proprietà dovrà presentare, entro il 31 dicembre, l’aggiornamento del documento di analisi del rischio per i suoli e, sempre negli stessi termini, il progetto di bonifica delle acque di falda». La Conferenza dei servizi ha anche dialogato con i rappresentanti della proprietà e il curatore fallimentare Domenico De Rosa. L’ultimatum emesso ha un significato preciso: «Decorso inutilmente il termine del 31 dicembre, gli enti procederanno con l’intervento pubblico sostitutivo in danno dei soggetti responsabili». Insomma, a quel punto scenderebbe in campo il pubblico per sostituirsi a Icig e tentare di rivalersi poi in danno. «Abbiamo una data certa per il progetto che permetterà l’avvio della bonifica del sito dell’ex-Miteni - spiega l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin - dunque, fino a questo punto, la Regione ha fatto tutto ciò in suo potere in materia. Abbiamo anche messo a disposizione 3 milioni per la bonifica. Adesso per agire rapidamente è fondamentale che, quanto prima, il Governo accolga la richiesta del presidente Zaia di nominare un commissario straordinario per la bonifica dell’area ex-Miteni». La nomina del commissario, sottolinea Bottacin, permetterebbe di accorciare di molto «i tempi lunghissimi previsti dalla legge nazionale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

P.E.

Suggerimenti