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Il report di Legambiente

Dieci anni di smog
Vicenza tra le più
inquinate d'Italia

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Smog: Pm10, 18 sforamenti a gennaio in 5 citta' italiane

Un giorno su tre in Veneto respiriamo aria malata. A dirlo è Legambiente Veneto che analizza ogni anno i dati registrati dalle centraline della rete delle Arpa. Il Veneto è una delle regione più esposte, alla faccia dei miglioramenti su scala globale della qualità dell’aria. Tra le 19 città che hanno superato il limite di legge del Pm10 in atmosfera negli ultimi 10 anni, il Veneto guadagna la prima posizione per numero di capoluogo «malati cronici» con ben 6 capoluoghi. Seguono Lombardia e Emilia Romagna con 5 città ciascuna. E in questa speciale classifica Vicenza, a livello nazionale, è al quinto posto con 846 giorni di inquinamento negli ultimi dieci anni

 

INIZIO ANNO "NERO" 

E l’inizio del 2020 non prospetta nulla di buono. Nelle prime tre settimane del 2020 Treviso ha superato per 19 giorni i limiti di Pm10. Ma in tutte le città si soffoca: a Venezia e Padova i giorni di superamento sono 18, segue Vicenza con 17. Male va anche Rovigo e Verona con 15 giorni di superamento dei limiti di legge. 

 

IL BILANCIO NELL'ULTIMO DECENNIO

Dal 2010 al 2019 il 28% delle città monitorate da Legambiente ha superato ogni anno i limiti giornalieri di PM10. Torino prima in classifica 7 volte su 10 con un totale di 1086 giorni di inquinamento in città, mentre Frosinone, che nei dieci anni appena trascorsi è stata sul podio ben 7 volte, è la sola altra città ad aver sfondato il muro dei 1.000 giorni di inquinamento. Alessandria con i suoi 896 giorni di sforamenti nel decennio si colloca al terzo posto seguita da Milano (890), Vicenza (846 giorni) e Asti (836) che superano abbondantemente gli ottocento giorni oltre i limiti.

 

«METTERE IN CAMPO POLITICHE E AZIONI EFFICACI»

«In questo contesto - rileva Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto - non possiamo che rimanere stupiti dalle continue dichiarazioni di questi giorni da parte di sindaci e amministratori pubblici che giocano a confezionare fake news strumentalizzando dati e informazioni parziali per giustificare l’assenza coraggio e di una visione programmatoria a medio e lungo termine. Se infatti il riscaldamento a biomasse a livello regionale e nazionale incide molto sull’emissioni di Pm10 primario, a livello urbano e il traffico il settore maggiormente impattante. La smettano di sostenere il contrario». «La debole e sporadica costellazione di misure anti-smog messe in campo dalle città dell’area padana - prosegue Lazzaro - sono solo interventi palliativi di natura emergenziale e non producono effetti duraturi. È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi - conclude - sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni, che sulla riqualificazione energetica, le produzioni industriali e l’agricoltura».

 

Gli inquinanti sotto osservazione, in termini di rischio per la salute umana, sono le polveri sottili (Pm), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono troposferico (O3). Lo smog è la causa di molte più morti premature del fumo di sigaretta o degli incidenti stradali eppure sembra non esserci una strategia. 

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