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Il punto di Luca Zaia

«Aprire ma prima
liberalizziamo
le mascherine»

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Luca Zaia
Luca Zaia
Il punto stampa di Zaia del 10 aprile

1,3% POSITIVO SU 65% PERSONALE SANITÀ

Tra i dipendenti del settore sanitario in Veneto il 65,42% è stato sottoposto a tampone per Coronavirus, e l’1,3% è risultato positivo. Il dato è stato riferito ai giornalisti dal presidente del Veneto, Luca Zaia. Tra i medici di medicina generale i positivi sono l’1,4% sul 64% del totale che si è sottoposto a tampone. Tra gli infermieri il 66% si è sottoposto a tampone, e l’1,69% è risultato positivo. «È giusto parlare con i numeri - ha commentato Zaia - perché se diamo una descrizione di "lebbrosario" bisogna dare la fotografia esatta. Non dò questi dati per giustificare nulla, mi è stato chiesto e lo diamo. I dati li abbiamo tutti».

 

OBIETTIVO 20MILA TAMPONI

«Sono 180.700 i tamponi fatti ad oggi in Veneto, con una media di 9mila al giorno ma con l’obiettivo di arrivare a 20mila test quotidiani. Le persone in isolamento sono 18.567 dei quali 13.421 sono positivi. I ricoverati sono 1.778, di cui 257 in terapia intensiva: per noi la soglia da tenere d'occhio era quota 300. I dimessi sono 1.525, mentre i morti 713, che se sommati a quelli hanno perso la vita fuori dagli ospedali sono 794».

 

PRIMA DI RIAPERTURA LIBERALIZZARE MASCHERINE

Per la "fase due" Zaia chiede di «togliere l’ordinanza sulla requisizione delle mascherine» e «una sperimentazione con un pacchetto di aziende più serie». «Se non liberalizzano le mascherine - ha detto Zaia ai giornalisti - è inutile riaprire le aziende perché non le trovano e non possono mettere in sicurezza i lavoratori. Spero che ritirino l’ordinanza perché darebbe la stura alle importazioni e potremmo trovarle dappertutto. Oggi abbiamo un "mezzo lockdown", perché i Prefetti hanno dato a molti la possibilità di ripartire. Prendiamo atto che le curve sono
ancora buone, chiedo anche la possibilità di partire prima del 3 maggio con un pacchetto di aziende virtuose per sperimentare un’interruzione seria. Ho un sacco di aziende disponibili. Come Regioni chiediamo di individuare un pacchetto di aziende per sperimentare questa possibilità. C’è sentore che il Governo approvi il Dpcm alla volta di stasera, di lì dovremo pensare cosa fare come Regioni».

 

SULLE CASE DI RIPOSO SARA' CORRETTO CHIARIRE

«È corretto in paese democratico e civile che chi ha dubbi li possa chiarire con la magistratura.
Noi dobbiamo finire questo percorso, nessuno sposta nulla, ci sono fatture sugli acquisiti, i dati sui prestatori d’opera, sugli ospiti. Verrà messo in fila tutto e chi si sente danneggiato può chiederlo», ha detto Zaia. «Non lo dico per sfidare nessuno - ha proseguito - ma in un periodo come questo se qualcuno vuole andare avanti penso sia giusti che vada pure dal magistrato. È una tragedia che l’umanità vive ogni 2-300 anni. Non voglio accampare giustificazioni, ma faccio parte di quelli per cui i medici devono essere aiutati, non si può pensare che al di là del parcheggio dell’ospedale ci sia il banchetto degli avvocati per le cause. Sarò sempre schierato dalla parte dei medici. Al di là di alcuni casi eclatanti, uno su un milione - ha concluso - i medici e gli operatori sono in prima linea».

 

DONAZIONI A 32MILIONI DI EURO

«Ringrazio tutti quelli che hanno donato: 30.528 persone per un totale di 32 milioni di euro. Tantissimi anche i prodotti che sono stati donati»

 

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