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Valori riscontrati da Arpav

Rutenio nell'aria
La Russia conferma
la nube radioattiva

La sostanza era stata rilevata anche a Vicenza
Una centrale nucleare
Una centrale nucleare
Una centrale nucleare
Una centrale nucleare

MOSCA (Russia). L’agenzia meteorologica statale russa Rosidromet - su richiesta di Greenpeace - ha pubblicato oggi dati che dimostrano come lo scorso settembre era stata rilevata un’altissima concentrazione di "rutenio 106" nell’area che ospita anche il complesso nucleare Rosatom Mayak negli Urali meridionali. Sostanza rilevata (seppur in livelli estremamente bassi) anche dalle centraline Arpav di Verona, Vicenza e Belluno. 

L’analisi, sottolinea Greenpeace in una nota, coincide con le precedenti scoperte dell’ente di ricerca nucleare francese IRSN e l’agenzia tedesca per la protezione dalle radiazioni BFS. Sulla base di questi dati, Greenpeace Russia invierà una lettera alla procura per richiedere un’indagine sul «possibile occultamento di un incidente radioattivo e per il rilascio di informazioni sullo stato dell’ambiente». Per Rosidromet i livelli di rutenio, pur superiori alla norma, «erano ampiamente entro i limiti consentiti». Il complesso di Mayak rigetta invece ogni accusa. Lo riportano i media russi.

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