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Il monitoraggio Iss

Rt in Italia scende a 1,18, quattro Regioni sotto l'1. «La curva inizia ad appiattirsi»

L’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici scende a 1,18 a livello nazionale. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute. «Si riscontrano valori medi di Rt tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane - evidenzia il report -; da questa settimana in alcune Regioni/PA il valore di Rt stimato è inferiore a 1». Nello specifico, l'indice Rt è inferiore a 1 in Lazio, Liguria, Molise e Sardegna

È la Basilicata la Regione con la stima dell’Rt puntuale calcolato al 4 novembre più alto, pari a 1,46. Seguono l’Abruzzo (Rt a 1,32), Toscana (1,31) e Friuli Venezia Giulia (1,27). L’Rt più basso si registra in Sardegna (0,79) e Lazio (0,82).

La riduzione dell’indice Rt suggerisce «un iniziale effetto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020». Tuttavia, poiché la trasmissibilità in gran parte del territorio è ancora con un Rt sopra 1 e comporta un aumento dei nuovi casi, «questo andamento non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti». 

«Sono 18 le Regioni che al 17 novembre avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva. Nel caso si mantenga l’attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni e province autonome hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese», evidenzia la bozza del documento.

Quasi tutte le Regioni/PA sono ancora classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane. In particolare, 17 Regioni/PA sono classificate a rischio Alto di una trasmissione di SarsCov2. Friuli Venezia Giulia, Molise e Veneto sono le «tre regioni attualmente a rischio moderato» che mostrano però «una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Data la trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto si raccomanda alle autorità sanitarie delle 3 Regioni/PA di valutare la possibile adozione di ulteriori misure di mitigazione». Attualmente il Fvg è in area arancione, nella classificazione del rischio Covid secondo i 21 parametri di monitoraggio, mentre Molise e Veneto sono in area gialla.

 

BRUSAFERRO (ISS): «CURVA COMINCIA AD APPIATTIRSI» - «Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell’incidenza» ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. «L’epidemia si mantiene a livelli critici, si riduce Rt rispetto a settimana precedente - ha aggiunto -. Però non dobbiamo cantar vittoria perché Rt è sopra 1 e questo significa che i casi continuano a crescere anche se più lentamente. Inoltre incidenza mette in crisi l’assistenza».  «La probabilità di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un po' allontanata. Ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva».

 

LOCATELLI: «EVITARE ERRORI DI QUEST'ESTATE» - «Tutto indica come la strategia di diversificazione delle misure rispetto al livello di rischio è stato efficace. Dico a chiarissime lettere però che questi indicatori di miglioramento devono essere un’incentivazione per essere ancora più rigorosi. Nel senso che quanto si sta ottenendo deve trovare conferma in una strategia che deve andare avanti anche per i prossimi giorni, quando l’indice Rt andrà sotto uno. I dati sono positivi, ma questo è un motivo in più per insistere. L’errore di pensare che tutto è alle spalle l’abbiamo già commesso nel corso dell’ estate, speriamo di non ripeterlo». Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore della Sanità, Franco Locatelli, nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia sull’emergenza Covid-19.

 

NUOVA ORDINANZA FIRMATA DA SPERANZA - Intanto proprio oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un'ordinanza, in vigore fino al 3 dicembre, con cui si rinnovano le misure relative alle regioni Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta.

 

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