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Le nuove misure

Decreto Covid, sarà un Natale blindato: stop spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio

AGGIORNAMENTO ORE 23.45 -  Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge Covid, che disegna la cornice delle misure sul Natale e in particolare delle limitazioni agli spostamenti. Il provvedimento dovrebbe disciplinare in particolare la possibilità di disporre limitazioni della circolazione tra le Regioni. «Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell'ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione». Lo si legge nella bozza del decreto legge Covid.

La bozza prevede una stretta quindi anche sugli spostamenti verso le seconde case nel periodo delle festività. Dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà consentito tornare presso la propria abitazione fuori Regione, ma non ci si potrà spostare «verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1°gennaio 2021, anche ubicate in altro Comune». In particolare, nelle giornate del 25 e del 26 dicembre e del 1° gennaio «è vietato ogni spostamento tra comuni», si legge in una bozza. Italia viva ha portato in Consiglio dei ministri la richiesta di eliminare dal decreto questo punto, si apprende da più fonti di maggioranza. Il confronto sulla questione, spiegano le stesse fonti, è «teso». Il blocco degli spostamenti non impedirà comunque nel periodo natalizio di tornare a casa propria. Nel testo si legge infatti una formula che compariva già nei precedenti dpcm del governo: «È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione», con la sola esclusione delle seconde case. 

ORE 20 - Comuni chiusi, coprifuoco e niente sci. A poche ore dalla scadenza dell’ultimo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) si delinea il quadro delle misure che saranno contenute nel prossimo provvedimento che detterà le regole delle festività in era Covid. Norme che saranno valide fino almeno all’Epifania. In queste ore si starebbe anche valutando se per legge stabilire che i dpcm abbiano durata massima di 45, 50 o 60 giorni.

La bozza del dpcm con le nuove misure dovrebbe essere inviata alle Regioni tra stanotte e domattina, perché abbiano tempo per formulare rilievi prima della firma del premier Giuseppe Conte, attesa nel pomeriggio di domani, giovedì 3 dicembre. Intanto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha confermato: «Dal 20 dicembre ci sarà il divieto di spostamento tra le regioni, salvo ragioni di necessità come assistere un genitore solo, che richiederanno l’autocertificazione».

 

COPRIFUOCO - Resta il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Il limite varrà anche per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa allo scoccare del coprifuoco.

 

DIVIETO DI MOBILITÀ TRA REGIONI - Dal 21 dicembre non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza e/o di domicilio, inoltre forse per ricongiungimenti familiari specie nel caso di anziani soli da raggiungere. Restano le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute. L’ampiezza delle deroghe è in discussione in queste ore nel governo. Un nodo da sciogliere è quello delle seconde case, se permettere di andarci o meno.

 

DIVIETO DI MOBILITÀ TRA COMUNI - È la novità che potrebbe arrivare tra le restrizioni previste: il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio potrebbe essere proibito spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno.

 

QUARANTENA PER CHI TORNA DALL’ESTERO - La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera - che ha tenuto le piste aperte - o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest’ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.

 

RISTORANTI APERTI A PRANZO NEI GIORNI FESTIVITÀ - Si potrà pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno
e per l’Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto in vigore il coprifuoco.

 

APERTURA NEGOZI E OUTLET - I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di "spalmare" la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie. 

 

CHIUSI IMPIANTI SCI MA APERTI HOTEL MONTAGNA - È uno dei punti fermi a poche ore dalla definizione del Dpcm: gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sarà possibile fare il cenone ma in camera; chiusi dunque i ristoranti negli hotel la notte dell'ultimo dell'anno.

 

CROCIERE VIETATE - Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche isole (galleggianti) felici, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.

 

RIDUZIONE DAD A DICEMBRE - È un’ipotesi che avrebbe avanzato il premier Giuseppe Conte per «dare un segnale»: diminuire la percentuale di studenti che fanno lezione a distanza. La scuola nel suo complesso dovrebbe comunque riaprire dopo la Befana. La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula.

 

ITALIA A TRE COLORI - Confermato il sistema delle fasce, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitario, con conseguenti misure più stringenti. L’obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilità e altre restrizioni valide per il periodo delle festività. 

 

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