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Terza categoria

Un po' elefante, un po' ghepardo
Fracca e i cartellini da battaglia

di Stefano Angonese
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Luca Fracca con la maglia del Real Rampazzo. In passato al Quinto
Luca Fracca con la maglia del Real Rampazzo. In passato al Quinto
Luca Fracca con la maglia del Real Rampazzo. In passato al Quinto
Luca Fracca con la maglia del Real Rampazzo. In passato al Quinto

«All'apparenza tranquillo, quando va in campo è una furia. Record per essersi fatto espellere in ogni competizione giocata. Grande carica agonistica, particolarmente preciso nel mancare la porta con i tiri da fuori. Voto: Noel Gallagher». Ecco servita la pagella "ignorante", postata su Facebook da mister Tonin, dedicata a Luca Fracca, 27enne centrocampista centrale, tutto tecnica e sostanza, in forza al Real Rampazzo.

 

QUESTIONE DI GIALLI. «Beh, non è proprio così». Cerca di difendersi l'ultimo arrivato nelle fila dei "gialli", anche se poi, con sincerità, ammette: «Mi hanno dato la fascia da capitano in Coppa, contro l'FC Vicenza, e sono stato espulso per doppia ammonizione, ma il secondo cartellino è arrivato perché gli avversari non ci avevano restituito palla dopo un'interruzione a causa di un infortunio». Quindi è accaduto solo quella volta? «In realtà no, anche in un'altra partita ho rimediato due gialli (e ride)». Ma l'occasione per il capovolgimento di fronte è dietro l'angolo. E se fosse lei a scrivere una pagella al mister? «Non sono bravo come lui, mi limiterei a dire che la quarantena l'ha salvato dall'ennesima sconfitta nelle partitelle in allenamento. Voto: ragazzo fortunato».

 

STOP & GO. Percorso sportivo particolare quello di Fracca, interrottosi per qualche anno, prima a causa di un infortunio quando indossava la maglia del Quinto e poi per motivi di studio legati a una sua passione: la musica. «A Milano ho conseguito un diploma in produzione di musica elettronica. Fin dalle superiori mi divertivo a fare il dj nelle feste e pure in qualche discoteca. Per qualche tempo ho lavorato nel settore dell'editing per produttori e radio, mettendo in pausa il calcio. Poi, però, il richiamo è stato troppo forte. D'altra parte mia mamma mi racconta che la prima volta che mi sono alzato in piedi è stato proprio aiutandomi con un pallone. Il B.P. '93 mi ha permesso di rimettermi in gioco. Un anno lì e poi nuovamente a Quinto, dove c'erano gli amici. Altre due stagioni e quindi questa nuova avventura nel Real Rampazzo. Avevo bisogno di cambiare e qui ho trovato l'ambiente giusto».

 

GHEPARDO ED ELEFANTE. Nuova maglia, nuovi compagni («in campo vorrei sempre avere uno come Gade Sarr, centrale difensivo purtroppo ai box per infortunio; mentre in spogliatoio senza dubbio Leonardo Garbugio, un collante per il gruppo») e pure due nuovi tatuaggi. «Uno per avambraccio. Da una parte c'è un ghepardo, dall'altra un elefante. Hanno caratteristiche ben diverse, rapidità, eleganza, saggezza. Sono fonte di ispirazione per cercare di migliorarmi».In pausa con il calcio, in pausa con il lavoro (nella termoidrauilica di famiglia), cosa farà quando si tornerà progressivamente alla normalità? «Certamente riprenderò a sistemare casae poi se avrò la possibilità mi regalerò un viaggio in Kenya o in Thailandia. Amo girare il mondo»