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Amatori

Pivotto punta in alto
La Clinica del Sorriso
dopo gli infortuni

di Chiara Ferrante
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Filippo Pivotto, centrocampista del '91, è di Monte San Lorenzo
Filippo Pivotto, centrocampista del '91, è di Monte San Lorenzo
Pallone d'Oro, Filippo Pivotto

La chiamano febbre calcistica. Quel desiderio incontenibile di qualcosa. Eccitazione, frenesia, entusiasmo: la voglia inesauribile di scendere in campo. Un sentimento condiviso da tanti, probabilmente da tutti i giocatori. Vale anche per Filippo Pivotto, centrocampista de La Clinica del Sorriso, squadra Amatori militante nel campionato Primavera Aics. Nemmeno gli infortuni lo hanno fermato e per questo oggi è candidato al pallone di bronzo.

 

La storia calcistica del giocatore classe '91 parte dalla categoria. «Il calcio è una passione di famiglia tramandata a me e a mio fratello maggiore da nostro padre che giocava nell'allora Torneo del Sabato. Sono cresciuto al campo - racconta -. Originario di Monte San Lorenzo, frazione di Gambugliano, ho iniziato a cinque anni nella squadra del paese che al tempo aveva solo pulcini e prima squadra. Non avevo ancora l'età, ma c'erano pochi bambini». Passa poi al Montecchio Maggiore, trascorrendo gli anni del settore giovanile fino ai Giovanissimi regionali. «Qui ci siamo trovati in tantissimi e lo spazio era poco: più di trenta ragazzi per una sola squadra. Così per il girone di ritorno ho vestito la maglia del Monteviale. Ho indossato dopo i colori del Costabissara segnando 20 gol negli Allievi e 10 negli juniores vincendo il campionato regionale».In pochi anni, però, due brutti infortuni riscrivono il percorso di Pivotto. «Il primo nel 2009, durante un torneo estivo. Mi sono rotto crociato e menisco del ginocchio sinistro. Tra operazione e riabilitazione, ho perso la stagione. Sono tornato al Monteviale dove ho fatto la spola tra juniores e prima squadra, allora in Seconda categoria. Ma nel 2012, sempre in un torneo estivo, ho subito il secondo infortunio al ginocchio destro e ho perso un altro anno. Rientrato, giocavo poco e le aspettative al Monteviale erano alte così sono passato in Terza col Bellaguardia».

 

E per il mancino inizia la nuova avventura negli Amatori. «Giocavo poco causa infortunio, poi mi sono fidanzato e con Giorgia abbiamo deciso di sposarci e comprare casa: tanti fattori mi hanno portato a smettere con la categoria, continuando però ad allenare i bambini - continua -. Ma il gioco è la mia passione e per questo ho deciso di entrare nell'Aics. Nel 2014 ho debuttato con La Clinica del Sorriso, storica squadra dove c'era anche mio padre». Dopo una parentesi nel Monteviale Aics, fondato nel 2016 con un gruppo di amici, il centrocampista è tornato a vestire i colori della Clinica. «Con il Monteviale abbiamo raggiunto anche i playoff per l'Élite, ma dopo tre anni le nostre forze si sono unite con quelle della Clinica in una fusione». Allenato oggi da mister Daniele Pellizzari, Filippo Pivotto punta a vincere l'iniziativa del "Pallone d'Oro" in nome della squadra. «Visto come si stava evolvendo l'annata e il nuovo gruppo formato, sarebbe una vittoria di tutti, di buon auspicio per il futuro. La candidatura è arrivata quasi per gioco, ne parlava a cena il presidente Luciano Zigliotto. Scherzando ho detto "metti il mio nome" e l'allenatore ha approvato. Uniamo ancora le forze per fare una buona cosa anche qui». Sogni futuri? «Avere l'opportunità di giocare più a lungo possibile, fare il patentino per allenare in futuro e restare nell'ambiente». Continuando con la tradizione di famiglia. «Ho già provato ad inserire nel calcio Sofia, la mia prima figlia che ha 5 anni. Ma ha vinto la mamma con la danza - conclude ridendo -. Ci proverò con Greta, la seconda, che ora ha 3 anni».