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Terza categoria

Il prof Caregnato tra letteratura e grinta da stopper

di Federico Pampanin
Caregnato, professore e stopper. Una bandiera dell'Altair
Caregnato, professore e stopper. Una bandiera dell'Altair
Caregnato, professore e stopper. Una bandiera dell'Altair
Caregnato, professore e stopper. Una bandiera dell'Altair

I piedi buoni non bastano per entrare nella leggenda. La bandiera dell'Altair Davide Caregnato, difensore affidabile e dai valori antichi, ha 27 anni ma è un punto di riferimento per tutti.«Sono in gialloblu da sempre. Fin da bambino, questo è stato l'ambiente ideale per fare sport come lo intendo io, dove condividere certi, amicizia, impegno, crescita personale». Le parole sono scelte con cura e fanno trasparire subito una personalità discreta e potente al tempo stesso, di chi non ama solo il gioco: motivo speciale in corsa per il Pallone di Bronzo: «Per me una sorpresa perchè in squadra penso ci siano ragazzi tecnicamente più validi. Lo prendo come un bellissimo gesto di affetto e di stima della società». Un marcatore purosangue, umile ma grintoso, senza il fisico da corazziere, che antepone il passaggio semplice alla giocata forzata: corsa e determinazione ne hanno sopperito la tecnica in tantissime partite. Sono già 200, ma Caregnato sogna di raggiungere, il record assoluto di presenze (oltre 300) che attende nella mitologia degli annali di essere sorpassato. Lui quei racconti li ha letti e non a caso Altair significa andare in alto, come in alto sono arrivati i campioni della grande tradizione difensiva italiana, da Nesta a Cannavaro, da Costacurta a Chiellini. Tra miti e mitologia emerge la vera passione fuori dal campo: «Amo da sempre la letteratura. Mi sono laureato in lettere antiche a Padova: per ora insegno storia e geografia alle scuole medie di Villaverla, ma sono sicuro che potrò presto appassionare i giovani delle scuole superiori, a tutte le materie umanistiche che mi accompagnano». Uno stopper vecchia scuola che gioca d'anticipo, gioca per divertirsi, guarda al futuro e impara dai Classici: probabilmente un insegnante benvoluto anche dalle generazioni più irrequiete: «I ragazzi non sono cosi ingestibili come si sente spesso nelle cronache scolastiche - avvisa Caregnato- ma bisogna saper entrare nella loro testa, incoraggiarli e non porsi in competizione come un braccio di ferro». Anche in squadra gialloblu quest'anno ci sono tanti rookies, ma il classe '93 non ha dovuto fare troppo la chioccia. «Io mi limito a dare grinta e la concentrazione in tutti i 90 minuti e oltre. Siamo un gruppo molto giovane guidato da un ottimo allenatore (Beppe Sanmarco ndr) e vedo in tanti la mentalità giusta per andare lontano». Ci sveli gli obiettivi di una vecchia guardia? «Ho vissuto due promozioni alla Seconda e diversi ritorni cocenti in Terza. Ci è mancato un ciclo vincente che speriamo di aprire, mettendo le basi fin da subito». Magari con qualche ispirazione dai classici greci e latini. «La letteratura è scritta da uomini per gli uomini, sono veramente una miniera di insegnamenti e di saggezza in situazioni che si ripetono. Li consiglierei in questo momento difficile, siamo costretti a casa per il coronavirus, abbiamo tante preoccupazioni, ma in fondo a tutto c'è sempre un messaggio di speranza». Per aspera ad astra Davide, al servizio di una sfida possibile: tornate tutti a giocare.