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Terza categoria

Ecco Tressi, il numero uno del fair play

di Stefano Angonese
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Alberto Tressi
Alberto Tressi
Alberto Tressi
Alberto Tressi

Forse il gesto di fair-play di cui è stato protagonista in questo campionato Alberto Tressi, portiere classe 2001 del Rino Toniolo e tra i candidati al "Pallone di Bronzo", trae ispirazione da quella disciplina a cui si è avvicinato per primo: il rugby. «Complice la passione di papà che lo ha praticato, mischie e palla ovale mi hanno accompagnato dai 6 ai 9 anni; giocavo nell'Alto Vicentino».

 

E POI C'E' IL CALCIO. A 10 anni la prima svolta: «Iniziai nel Molina, come difensore». La seconda fu un'intuizione dell'allenatore di allora, Marziano Conzato: «Mi vedeva bene tra i pali, aveva ragione. Nel 2013 il passaggio al Rino Toniolo, dove ho trovato un ambiente bellissimo e tanti amici con cui ho condiviso un percorso che ci ha portato, in questa stagione, ad esordire in prima squadra». I ragazzi cresciuti nella "cantera", l'estate scorsa, sono stati fondamentali nello spingere la società del Santo di Thiene a riaffacciarsi sul palcoscenico della Terza categoria dopo qualche anno dietro le quinte. «Personalmente sono abbastanza soddisfatto, peccato lo stop proprio quando stavo acquisendo fiducia. Il miglior momento? Non il debutto, ne ho presi quattro. Direi l'ultima gara prima della sospensione (1-1 con il Breganze, seconda forza del girone), i compagni mi hanno fatto i complimenti».

 

CARTELLINO VERDE. Nulla, comunque, rispetto a quelli ricevuti a novembre per il fair-play dimostrato nella sfida contro il 7 Mulini Fimon. «L'arbitro aveva assegnato una rimessa dal fondo, ma in realtà avevo toccato leggermente la palla e così l'ho subito segnalato. Sul calcio d'angolo seguente gli avversari hanno pure realizzato il gol del vantaggio (la partita è poi terminata 2-2)». GUANTI ARANCIONE. Nessun rituale particolare prima dei 90', nemmeno cuffiette e musica dei Queen per caricarsi ("in spogliatoio non è rispettoso"), ma una piccola mania se la concede. «I guanti devono essere arancioni. È un colore che mi trasmette sicurezza». Tressi, ragazzo umile, sa dove deve ancora lavorare: «Uscite basse e rinvio lungo vanno affinati e probabilmente pure la posizione, a volte un po' troppo avanzata, che mi è costata qualche gol da lontano. Però sono stato abituato a sentirmi dire "guarda che piove anche sotto la traversa". Rigori? Ne ho parato uno contro il Monte di Malo, ma anche qui devo migliorare».

 

NOTTE PRIMA DELL'ESAME. Fidanzato con Matilde («è lei che ha raccolto le schede sul GdV»), Alberto è un studente del 5° anno dell'Istituto Rossi di Vicenza indirizzo meccanica meccatronica con l'università nel suo futuro. Prima però c'è la maturità. «Mesi particolari questi con la didattica on line. Mi sono mancati lo stare a scuola e la routine; spero davvero di poter sostenere l'esame orale in presenza, altrimenti la sensazione sarebbe quasi quella di un percorso rimasto in qualche misura incompleto».