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Terza categoria

Dalle Fusine, stop and go
«Ho ripreso per amicizia»

di Matteo Carollo
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Giuseppe Dalle Fusine
Giuseppe Dalle Fusine
Giuseppe Dalle Fusine
Giuseppe Dalle Fusine

La squadra come gruppo unito e affiatato, condizione fondamentale per vincere e per apprezzare la vittoria. La pensa così, Giuseppe Dalle Fusine, classe '97, terzino in forza al Monte di Malo e candidato alla conquista del Pallone di bronzo.

Per il giocatore, che vive a Malo, lo spirito di gruppo si prospetta indispensabile, nel calcio: l'amicizia e lo spirito di squadra sono i fari che lo hanno guidato lungo tutta la sua carriera. Una vicenda iniziata, come per molti altri, in giovane età, a 6 anni, per giocare appunto assieme agli amici che avevano scelto di praticare questo sport e condividere quindi la passione e i momenti in campo e fuori dal campo.

«Ho iniziato a giocare nel Malo, squadra in cui ho militato per tutte le giovanili - racconta Dalle Fusine -. A 13-14 anni ho cambiato e sono entrato nel Motta, dove ho giocato per due anni, per poi passare al San Vito, al tempo non ancora unito con il Ca' Trenta. In quegli anni mio padre mi ha sempre supportato, veniva a vedermi alle partite». Anni giovanili vissuti intensamente, dunque, dal punto di vista calcistico; poi, però, arriva uno stop: il terzino decide di appendere le scarpe al chiodo e di smettere di giocare. «Avevo finito le scuole superiori e iniziato a lavorare - spiega -. Non riuscivo a fare gli allenamenti. In più, molti altri miei amici si erano fermati, ero rimasto da solo nella squadra, così ho deciso di chiudere anch'io questa esperienza e dedicarmi alla mia vita personale».

Dalle Fusine, che ha frequentato l'Ipsia "Garbin" di Schio e oggi lavora nel settore degli impianti di sicurezza, rimane così fermo per circa quattro anni; ma è ancora l'amicizia, alla fine, a far scattare la molla per farlo tornare sui campi da gioco. «Un amico che aveva continuato a giocare mi chiese di tornare in campo e io accettai - sono ancora le sue parole -. Ho ricominciato proprio con questa stagione. All'inizio è stato difficile ricominciare l'attività sportiva: ero rimasto fermo per anni ed ero fuori forma. Poi, però, un po' alla volta, mi sono ripreso e ho ricominciato a giocare come titolare». Il calcio è una passione, per Dalle Fusine, nella quale però è necessario mettere impegno: solo così, con i compagni di squadra, è possibile assaporare appieno la gioia delle vittorie. «Il gruppo è importante, essere uniti è fondamentale - sottolinea il terzino -. Anche le figure del capitano e del mister sono decisive. In questo campionato abbiamo avuto alti e bassi, dal punto di vista della squadra, eravamo arrivati ad avere un bel gruppo, poi a causa dell'epidemia di Covid-19 si è fermato tutto».

Anche in questo caso l'emergenza coronavirus ha gettato un'ombra di incertezza di fronte alla quale un po' tutte le squadre, ai diversi livelli, si trovano a dover fare i conti in vista del proprio futuro. In un periodo di smarrimento, c'è bisogno di punti fermi e solidi: chi sono, dunque, le figure alle quali si ispira il terzino del Monte di Malo? «Sono da sempre tifoso del Milan, come mio padre - continua -. Mi sono sempre piaciuti tutti i giocatori della mia squadra del cuore, ma se devo nominarne uno allora scelgo sicuramente Paolo Maldini».