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Promozione

Pallone d'oro e salvezza
«Con il Caldogno si può»

di Federico Pampanin
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Alessandro Zordan, classe 2001, in porta con la Calidonense nel campionato di Promozione. PAMPANIN
Alessandro Zordan, classe 2001, in porta con la Calidonense nel campionato di Promozione. PAMPANIN
Alessandro Zordan, classe 2001, in porta con la Calidonense nel campionato di Promozione. PAMPANIN
Alessandro Zordan, classe 2001, in porta con la Calidonense nel campionato di Promozione. PAMPANIN

Classe 2001, Alessandro Zordan è diventato guardiano della porta sulle orme di papà, sentendo crescere un'attrazione per le parate del suo mentore ad appena 8 anni: quel ruolo decisivo è stampato chiaro in mente anche oggi, con un peso di responsabilità diverso ma sempre vissuto in naturalezza. Così nel 2018 la prima squadra giallorossa in Eccellenza lo raccoglie dalla Juniores: un frutto più maturo della media di soli 17 anni, grazie allo staff calidonense e prima con la gavetta nel vivaio biancorosso allenato dal futuro salvatore Zanini. Lanciato alcuni minuti nell'amichevole contro il L.R. Vicenza 2018-19, ha assaggiato con entusiasmo il clima dei professionisti. «Un vero fenomeno Giacomelli! Di un'altra categoria. Aveva tentato di segnarmi quasi dalla linea di fondo campo: traversa». Dopo allenamenti e altri scampoli in prima squadra, i giallorossi hanno puntato forte su di lui per la stagione in Promozione. Tra gli standard di sicurezza, emerge il pregio di restare calmo, un'abitudine coltivata fin dai primi match al campetto, quando veniva scelto volentieri per respingere le insidie di cannonieri ben più grandi. «Anche salire in Eccellenza a 17 anni mi ha fatto fare un salto d'esperienza notevole, tutti i compagni sono stati molto bravi a infondermi fiducia anche se a a dire la verità mi carico sempre, cercando la concentrazione tra me e me, in silenzio. Le partite sono lunghe ed è fondamentale restare vigili senza abbattersi mai dopo una rete». La solitudine dei numeri primi è sostenuta bene con i consigli del portiere titolare Nardon e del preparatore per prendere il testimone. Ma a chi si ispira Alessandro per sfondare? Tuffi sì ma con i piedi per terra, come il suo primo idolo: Buffon. «Gigi è la vecchia scuola, poco appariscente e molto solida nel piazzarsi in porta, la tecnica di Ter Stegen e Alisson sono più entusiasmanti, però i portieri italiani restano i migliori». Ma appena può Alessandro vola a Londra: gli piace viaggiare, vacanze-studio e tanto feeling con la terra di Sua Maestà. «È un po' una seconda patria, adoro culture diverse oltre a una passione matta per la Premier League». What else? Oggi il big dream continua ad occhi aperti. Ma prima la salvezza con la Calidonense. «Stiamo radrizzando una stagione partita un in sordina, siamo in striscia positiva da sei giornate». Niente grilli per la testa e dieta ferrea: pasta in bianco e un po' di affettato. Tempo al tempo e intanto la bacheca ha spazio per crescere. E perché no, un Pallone d'Oro Dilettanti con ambizione e impegno. Buffon tra i Grandissimi è arrivato secondo, lui potrebbe invertire il trend a favore del ruolo più difficile e mai premiato abbastanza.