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Promozione

Cornedo, aria di casa
E adesso Lovato
sogna il suo locale

di Giorgio Zordan
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Umberto Lovato
Umberto Lovato
Umberto Lovato
Umberto Lovato

Nemo propheta in patria. Non è il caso di Umberto Lovato, esterno di centrocampo della Virtus Cornedo, da tre stagioni rientrato alla casa madre dopo aver assaporato, seppur solo per qualche mese, l'aria della Lega Pro con il Real Vicenza. Che avesse dei numeri lo si era notato sin dalla sua militanza nel vivaio del Montecchio, dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili fino all'esordio, a 16 anni, in Serie D nel tribolato finale di stagione (allenatore Farinello, era il 2012), conclusosi con la retrocessione dopo i playout. Poi è arrivata la chiamata dal Real Vicenza, allenatore Mario Vittadello.«Una bella opportunità a 17 anni. Ero nel gruppo, destinato alla Berretti per essere aggregato alla prima squadra alla domenica. Ci ho pensato a lungo ed alla fine mi sono detto che era meglio giocare che fare panchina e sono tornato al Montecchio dove sono cresciuto ed avevo tanti amici per giocare in Eccellenza. Mi sembrava giusto ripagare Aleardi per le opportunità che mi aveva dato. Tornassi indietro riprenderei la stessa decisione».

Nella squadra della città castellana è rimasto due anni, poi ha fatto le valige per accasarsi in un altro club blasonato. «Sono stato ingaggiato dal Caldiero, dove si mangia calcio e si pensa come i professionisti. Sono poche le società nella nostra regione così strutturate. Qui ho avuto come compagni elementi di alto livello e sono cresciuto tantissimo».

Due stagioni e mezzo alla grande, quindi nel dicembre del 2017 la chiamata da parte del d. s. Davide Santagiuliana per giocare nella squadra del suo paese, il Cornedo. «Qui ho trovato un bel gruppo. Siamo una squadra umile ma con delle grandi potenzialità. Il clima è improntato alla serenità, ci troviamo anche fuori dal campo, una bella famiglia. La società non ci fa mancare niente, i dirigenti sono ottimi. Peccato per lo stop dovuto al Covid-19. Grosse soddisfazioni comunque siamo riusciti a togliercele. Come le vittorie su Schio e Bassano. Possiamo confrontarci senza timori reverenziali con tutte le squadre. Personalmente sono soddisfatto di quanto ho saputo dare, 9 gol per un esterno non sono pochi». Corsa e sinistro potente le sue qualità principali. A Cornedo, Lovato ha ritrovato anche il compagno di sempre, Alberto Fongaro. «Lui mi conosce meglio di tutti. Abbiamo vissuto assieme nove anni nel Montecchio ritrovandoci per tre anni in rappresentativa regionale, e anche nel Real Vicenza. Nella nostra categoria difficilmente trovi uno completo come lui». Calcio ma non solo. Umberto Lovato gestisce con la mamma un negozio di alimentari ma ha un sogno nel cassetto. «Vorrei aprire un'attività tutta mia, un bar-ristorante, improntato sull'apericena. Come studi ho fatto l'alberghiero, anche se allora la scelta era legata al fatto che avevo il sabato a casa e quindi potevo dedicarlo al calcio. Un'infarinatura insomma ce l'ho. Ho già anche adocchiato il locale che potrebbe fare al caso mio. Adesso però bisogna attendere che quest'emergenza sanitaria si concluda».