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Sul podio nel 2019

Maita e Baggio: luccicano l'argento e il bronzo

di Anna Fabrello
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Da sinistra: Andrea Maita (Azzurra S.) e Andrea Baggio (Grantorto)
Da sinistra: Andrea Maita (Azzurra S.) e Andrea Baggio (Grantorto)
Da sinistra: Andrea Maita (Azzurra S.) e Andrea Baggio (Grantorto)
Da sinistra: Andrea Maita (Azzurra S.) e Andrea Baggio (Grantorto)

Un successo travolgente quello dell’iniziativa del Giornale di Vicenza che ha visto la sua massima espressione e partecipazione tra Pallone d’argento e di bronzo. Ben oltre i centomila punti è andato Andrea Maita, che ha messo in fila Edoardo Ruviero e Giulio Belloni, grazie ai suoi 118.583 punti. «All’inizio era partito quasi come un gioco, poi, avendo la fortuna di lavorare nell’azienda di famiglia – ha raccontato Andrea Maita che, dopo una breve esperienza alla Marosticense è tornato a casa a Sandrigo - la gente ha cominciato a venire, di propria iniziativa in capannone a portare i tagliandini compilati con il mio nome. Poi è iniziato il passaparola, il paese, Sandrigo, si è mobilitato. A quel punto ho iniziato a crederci e, assieme alla mia famiglia, abbiamo detto di portarli anche vuoti, poi c’era nonna Antonia che li compilava ad uno ad uno. La serata poi è stata fantastica, organizzata da Dio, in cui a Villa Bonin si è respirata un’atmosfera incredibile». 

 

Ma i numeri più impressionanti sono stati quelli dell’Andrea “di Bronzo”, Andrea Baggio che con 274.591 punti è stato di gran lunga il più votato tra tutte le categorie. Assieme al suo Grantorto l’attaccante classe 1993 ha dominato il girone A di Padova di Terza e ottenuto la promozione in Seconda, con un contributo di ben 20 reti stagionali. Niente da fare quindi per i diretti avversari: al secondo posto si è classificato Alessandro Tugnoli del Quinto e al terzo Riccardo Lovisetto del Sossano. «Quella del Giornale di Vicenza è stata un’iniziativa molto carina – ha detto Andrea Baggio, che anche quest’anno veste la maglia del Grantorto – che dà spazio al nostro vero calcio, che mette in risalto le nostre piccole realtà, a cui teniamo tanto. È stata un’esperienza davvero bella, che ha coronato un’annata fantastica vissuta con il Grantorto, società dove mi sento a casa e per questo non ho avuto esitazioni a rimanere».