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Prima categoria

Volò in Italia per Eleonora e ora fa volare il Carmenta

di Francesco Meneguzzo
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Daniel Camara con la moglie Eleonora e i figli Stefano e Antonio
Daniel Camara con la moglie Eleonora e i figli Stefano e Antonio
Daniel Camara con la moglie Eleonora e i figli Stefano e Antonio
Daniel Camara con la moglie Eleonora e i figli Stefano e Antonio

In Italia per amore. Stiamo parlando del 35enne di origini guineane Daniel Camara, seconda punta del Carmenta che anche grazie ai suoi gol stava recitando un ruolo da protagonista nel proprio girone di F Prima categoria. Spesso in rete nel manto verde (è di 11 centri lo score stagionale) ma il gol più importante e che ha cambiato radicalmente la sua vita l'esperto giocatore lo ha siglato qualche anno fa in un campo speciale, ossia quello sentimentale. «Ai tempi dell'università - spiega - ho militato nella squadra di istituto e siamo riusciti a vincere la coppa nazionale; una sera, proprio durante i festeggiamenti per quel trofeo, ho visto che in un angolo c'erano degli operatori della Caritas italiana (in Guinea per la realizzazione di un ospedale) e ad un certo punto ho deciso di andare ad invitare per un ballo una ragazza... Diciamo che da lì c'è stato il colpo di fulmine tanto che quella ragazza, Eleonora, poco tempo dopo è diventata mia moglie. Il giorno dopo, infatti, sono riuscito a scoprire che il gruppo d volontari abitavano nella casa di mio cugino a distanza di 500 metri dalla mia abitazione e da cosa è nata cosa». Camara prosegue poi a spiegare la sua "storia rosa". «Eleonora è rientrata in Italia nel marzo 2010, io l'ho raggiunta a ottobre tanto che il primo novembre e dunque in piena alluvione - non potrò mai dimenticare quel giorno - è nato il nostro primo figlio». Il cuore dunque lo ha portato in Italia ma una volta giunto nel nostro paese il pallone è stato fondamentale. «Inizialmente non è stato facile ambientarmi anche perché nei primi tempi ho sofferto parecchio il freddo, la pioggia e la nebbia. Quando ho avuto la fortuna di vedere per la prima volta mio figlio è cambiato tutto, da lì è scattata una sorta di molla e soprattutto grazie al calcio sono riuscito ad abituarmi alla nuova vita: diciamo che il pallone è stato fondamentale per integrarmi al meglio e grazie a questo ci ho messo molto meno tempo».

 

Dalla terra rossa ai campi in erba, la mezzapunta in forza alla compagine di mister Vezzaro - che a 22 anni ha giocato pure nella massima serie africana vestendo la casacca dell'Fc Sequence e che qualche anno fa ha conseguito l'abilitazione di tecnico Uefa B - è sempre riuscito a mettersi in luce e dare il suo contributo grazie alle sue giocate e ai suoi gol come del resto stava facendo in maglia rossoblu. «Giocare a calcio è sempre stata la mia più grande passione e fin da giovane ho preso come esempio Ronaldinho: al solo guardare un suo video con le sue giocate geniali e i suoi tocchi sopraffini mi emoziono. Spesso e volentieri provo a emularlo soprattutto quando mi diverto a giocare a calcio tennis che ora è diventato il passatempo preferito con mio figlio più grande Stefano; le nostre sfide sonori davvero avvincenti». Ma il calcio non è tutto nella vita di Camara: «Amo cucinare tanto che spesso seguo anche dei corsi online per perfezionarmi. Sinceramente sono stato subito stregato dalla cucina italiana e grazie ai fondamentali insegnamento di mia suocera Luisa -di origini veneziane- ora il mio piatto forte è diventata la pasta con i frutti di mare. Il mio prossimo obbiettivo culinario è quello di imparare a fare bene la pizza e il petto di pollo con la senape».