<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Seconda categoria

Sarr, non solo Premier
Con l'Alte Calcio
Malick firma il futuro

di Stefano Gobetti
.
Malick Sarr dell'Alte Calcio
Malick Sarr dell'Alte Calcio
Pallone d'Oro, Malick Sarr

Se dici Sarr in Premier League il pensiero va al 22enne Ismaila del Watford, la cui doppietta l'ultimo giorno di febbraio ha sancito il primo e finora unico ko in campionato del Liverpool tritatutto. Se invece dici Sarr ad Alte Ceccato e ti riferisci al calcio la risposta è scontata: è Malick. Sembrano appartenere a due mondi lontani ma un filo sottile li unisce: entrambi senegalesi, entrambi ala destra, entrambi velocissimi. «Purtroppo non è mio parente - dice scherzando Malick che di anni ne ha invece 26 - molti me lo chiedono. E' un ragazzo molto promettente e al primo anno in Premier si è messo in luce. In serie A domina la tattica mentre il campionato inglese è più corsa e lotta fino alla fine, penso che dal punto di vista dello spettacolo abbia qualcosa in più». E a proposito di spettacolo, anzi più precisamente di moda, Malick conosce Cheikh, il fratello maggiore della modella chiampese Maty Fall Diba, apparsa sulla copertina di Vogue: «Anche Cheikh gioca a calcio nell'Altavalle del Chiampo e fa parte della mia compagnia. La storia di sua sorella insegna che per chi crede nei propri sogni facendo sacrifici nessun obiettivo è precluso». Ma torniamo all'Alte calcio che sta già guardando avanti e per il quale Malick è già confermato, come dice il presidente Ivan Chiari: «Per noi è una bandiera oltre che un simbolo di perfetta integrazione. Tutti i compagni e la società gli vogliono un bene dell'anima perché in campo non molla mai. E fuori è un ragazzo umile e generoso, con un grande cuore».

 

LA BELLA NOTIZIA. Parole importanti che dicono tutto di Malick che prenota la settima stagione di fila in giallorosso: «Per me è stata una bellissima notizia - dice - e non vedo l'ora di rimettermi in gioco per fare un campionato di vertice. Per le potenzialità della nostra società la Seconda Categoria va stretta all'Alte. Purtroppo quest'anno non abbiamo rispettato le attese della vigilia e abbiamo fatto male, possiamo pure dirlo apertamente. Possiamo fare molto meglio e sono sicuro che l'anno prossimo sarà così». E visto che il futuro è più vicino di quanto non si pensi Malick commenta anche la conferma del mister subentrato Ciro Vicari e la promozione a direttore sportivo del suo amicone e capitano Cristian Jeraci: «Il mister è da poco che è con noi ma sono contento che rimanga. Mi sono adattato subito ai suoi metodi di allenamento e al suo modo d'intendere il calcio: vuole che in campo ci mettiamo sempre personalità, ha una mentalità vincente. Jeraci ds? E' stata un'ottima scelta e farà senz'altro bene, è un ragazzo con il quale sono sempre andato d'accordo e conosce benissimo l'ambiente avendo tanta esperienza di calcio giocato. Io spero però che scelga di fare il doppio ruolo continuando lo stesso a scendere in campo, uno come lui può dare ancora una grossa mano». Malick lo scorso inverno lavorava come turnista in una conceria e questo lo ha condizionato per buona parte del torneo visto che si poteva allenare a settimane alterne. Da qualche tempo però ha trovato impiego in una lavanderia industriale: «Adesso lavoro in giornata e almeno questo non mi potrà più condizionare per il calcio senza il quale non so stare».

 

A TAVOLA. E calcio vuol dire anche amici, compagnia e cene. Nell'intervista dell'anno scorso Malick decantava l'abilità dei cuochi dell'Alte (Cristian, Roberto e Rudy) esprimendo la sua passione per i rigatoni panna e funghi. Quest'anno un assist glielo dà il compagno Melon, l'altro candidato al Pallone d'Argento: «Che ne penso della pasta al ragù con l'olio piccante di Rudy? Un altro piatto da leccarsi i baffi, all'Alte siamo proprio fortunati». La sua seconda pelle ormai è giallorossa e lo sarà a lungo.