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Seconda categoria

L'attaccante non si arrende
«Taglio l'erba del campo»

di Felice Busato
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Bertelli in versione manutentore del campo della sua Nova Gens
Bertelli in versione manutentore del campo della sua Nova Gens
Bertelli in versione manutentore del campo della sua Nova Gens
Bertelli in versione manutentore del campo della sua Nova Gens

Dieci campionati quasi ininterrotti in maglia rossoblù con un'ottantina di gol all'attivo: il trentunenne attaccante noventano Manuel Bertelli è a buon diritto la bandiera della nobile decaduta Nova Gens, che vivacchia malinconicamente da sei stagioni nell'anonimato della seconda categoria dopo anni passati nelle categorie superiori, ma pronta a salire di categoria nonostante il virus abbia fermato i campionati. Cresciuto nel settore giovanile rossoblù vincendo il campionato Giovanissimi col mister Andrea Tolin «rivelatosi fondamentale nella mia formazione calcistica», racconta il giocatore, Manuel esordisce nella stagione 2009-10 a vent'anni in prima squadra militante in prima categoria sotto la guida di Davide Barbirato (poi avvicendato a metà stagione da Demetrio Antonello) mettendo in luce le sue qualità di autentico e generoso combattente d'area realizzando alla seconda giornata contro il Montecchio San Pietro il primo dei 7 gol: «Fu una stagione davvero sofferta - spiega Bertelli sfogliando l'albim dei ricordi - in cui ci salvammo ai playout nel cruento derby col Lonigo, fu una partita incredibile».

 

La stagione più bella?

«Quella del 2011-12 col mister Giuseppe Schivo in cui guadagnai la fascia di capitano che non ho più mollati realizzando 11 gol, mio miglior bottino personale, arrivando ai playoff col quarto posto finale».

 

E il gol più importante?

«Quello realizzato su rigore l'anno prima alla terz'ultima giornata in casa dell'Alto Polesine siglando l'1-0 che ci garantì la salvezza matematica con due turni d' anticipo».

 

Un profondo legame con la Nova Gens interrotto nel 2014 dopo l'amara retrocessione in seconda categoria proprio nell'anno del centenario...

«Decisi di affrontare la nuova esperienza al Bevilacqua in prima categoria allenato da Roberto Bassi, ma la maglia rossoblù ha cominciato ben presto a mancarmi tornando a vestirla l'anno successivo».

 

A quale attaccante ti ispiri?

«Direi Shevcenko, un giocatore completo che al di là della mia fede milanista ha sempre costituito un modello da seguire».

 

Le due ultime stagioni hai dovuto purtroppo fare i conti con due gravi infortuni...

«All'inizio del passato campionato sono stato bloccato dalla rottura dei legamenti della caviglia destra, mentre quest'anno è stata la volta del tendine della spalla con sospirato ritorno in campo a metà gennaio riassaporando il gol contro il Montagnana».

 

Un mese dopo ecco invece lo stop generale a causa del covid...

«Una situazione davvero imprevedibile che sto vivendo male in quanto il calcio è la mia passione e la mia vita e il campo mi manca davvero, spero davvero che a settembre si possa ritornare a giocare».

 

Intanto per non perdere il contatto col profumo dell'erba del Comunale Manuel si è calato anche nei panni di manutentore del campo dimostrando il suo grande attaccamento alla Nova Gens... e facendosi apprezzare dalla società per la voglia di rimanere nel gruppo nonostante lo stop forzato.