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Seconda categoria

Il tuttocampista fa "l'imperatore"

di Stefano Angonese
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A destra Marco Sogaro con l'amico Luca Fogaro. Compagni di gioco nello Spes Pojana
A destra Marco Sogaro con l'amico Luca Fogaro. Compagni di gioco nello Spes Pojana
A destra Marco Sogaro con l'amico Luca Fogaro. Compagni di gioco nello Spes Pojana
A destra Marco Sogaro con l'amico Luca Fogaro. Compagni di gioco nello Spes Pojana

La Spes Pojana celebra il suo "imperatore". Marco Sogaro, 27 anni, da tre è in forza ai gialloblù e per il secondo di fila è tra i candidati al "Pallone d'Argento". Origine del soprannome? «Risale alla stagione d'esordio alla Spes e il copyright è di Corrado Perseghin, al tempo compagno di squadra e ora d.s. della società. Descrisse su Facebook un mio gol, parlando di "zampata dell'imperatore" e da quel giorno è un tormentone».

 

TUTTOCAMPISTA. Il suo habitat naturale è il centrocampo, tuttavia in carriera ha calpestato zolle un po' ovunque. «L'importante è giocare, poco importa dove. Ho iniziato al G.S. Nanto e a seguire Sitland Rivereel. Nelle giovanili difensore centrale, attaccante e quindi, con mister Pialli, per la prima volta in mediana. De Grandi, invece, mi ha fatto debuttare tra i senior nell'anno del passaggio in Prima categoria. La mia miglior stagione, culminata con la conquista della Promozione, è stata da terzino, con Bassi in panchina. In estate, però, durante un torneo mi sono rotto il crociato del ginocchio destro e con il legamento è saltato pure il campionato successivo. Al rientro ho incontrato più difficoltà e così ho cambiato: Nova Gens e Montagnana prima di approdare alla Spes, dove sono stato accolto come in famiglia. Ho ritrovato amici e pure Pialli come tecnico che mi ha riconsegnato le chiavi del centrocampo; quest'anno, invece, nuovo allenatore (Pasianotto), nuovo schema e avanzamento a trequartista o esterno alto. Ero scettico, ma aveva ragione lui».

 

TRA DYBALA E IBRA. Fede bianconera e una passione per la "Joya" impressa sulla pelle. Letteralmente. «Mi diverto con il Fantacalcio e due anni fa ho vinto il campionato grazie soprattutto ai gol di Dybala. E così, visto che volevo regalarmi un secondo tatuaggio (il primo è dedicato a nonno Marcello), ho pensato alle due strisce che ha sull'avambraccio». E col Fanta? «Stagione da dimenticare. Nella lega interna guida Luca Fongaro, all'asta si è aggiudicato CR7 e Immobile». "Fonga" tra l'altro è il terminale più prolifico, ma dietro c'è proprio lui: 5 reti, caratterizzate dalla medesima esultanza. «Segnando poco non ne avevo una in parti colare, ma quest'anno il primo gol è arrivato al 95' sugli sviluppi di un contropiede. Ero sfinito e mi sono limitato ad aprire le braccia alla Ibrahimovic. I compagni mi hanno subito preso in giro e allora per ripicca l'ho riproposta anche le altre volte».

 

GO SPES. E' il motto, declinato in hashtag tra i gialloblù, molto attivi anche fuori dal rettangolo verde tra azioni benefiche in questo periodo, contest a colpi di barzellette. «Nella cena di Natale e di fine stagione ognuno porta qualcosa da mettere in palio: c'è di tutto, dalle maglie di giocatori di Serie A fino alla carta igienica. Una volta ho vinto un dvd di un film hard». In queste settimane ai box Sogaro, oltre ad aver tinteggiato casa, ripulito garage e giardino, ha riscoperto la lettura. «Una trilogia di Ken Follett, ma anche libri per la scuola calcio». Già, perché l'imperatore, nei mesi scorsi, ha dato una mano anche come tecnico dei Pulcini. «Esperienza impegnativa, ma davvero appagante. I bambini sprigionano quelle emozioni genuine che non trovi da nessun'altra parte»