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Seconda categoria

Il dottor Ramos-Mainente leader silenzioso in difesa

di Stefano Gobetti
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Dario Mainente del Grancona il giorno della Laurea
Dario Mainente del Grancona il giorno della Laurea
Dario Mainente del Grancona il giorno della Laurea
Dario Mainente del Grancona il giorno della Laurea

«Tecnicamente è un ottimo difensore centrale, atleticamente impeccabile. Spicca nel tempismo e nel sangue freddo in particolari momenti della gara. Instancabile in allenamento, finito il quale si ferma per fare esercizi personalizzati. Fuori dal campo è il classico bravo ragazzo, mai una parola fuori posto. È il nostro leader silenzioso».

 

IL CAPITANO. Migliore spot non poteva trovare mister Franceso Federico per promuovere il capitano del suo Grancona, candidato per il secondo anno al Pallone d'Argento. Dario Mainente, 26enne di Meledo laureato in Economia e Commercio, dopo essere cresciuto nel vivaio del Sarego ha speso quasi tutta la sua storia calcistica in Val Liona dov'è arrivato nell'annata 2013/14, quella della ripartenza dell'Ac Grancona dalla Terza con promozione immediata:«Non nasco difensore centrale perché fino agli juniores ho giocato a centrocampo - spiega Dario - poi quell'anno mister De Grandi mi piazzò in difesa e da lì non mi sono più mosso. Chi preferisco marcare? Senz'altro l'attaccante statico, la classica prima punta. Quelli veloci invece sono micidiali, ti fanno una finta e vanno via. Sono alto 1,85 ma non sempre vado di testa sui calci d'angolo, spesso aspetto la ribattuta al limite per provare la botta e qualche volta ci scappa il gol».

 

LA PARENTESI. Dario l'estate scorsa aveva realizzato un salto multiplo visto che dalla Terza era finito addirittura a giocare in Promozione anche se la cosa è stata breve:«Il direttore sportivo del Marola Sacchetto è stato mio compagno di squadra - continua Dario - e mi ha convinto a provare un'esperienza nuova. Ho pensato che non mi sarebbe mai più capitata un'occasione del genere e volevo misurarmi in una categoria importante. Ho fatto tutta la preparazione e sono rimasto lì fino a metà settembre. Però in quel periodo mi sono reso conto che era un impegno troppo pesante, arrivavo stanco in ufficio il giorno dopo e in più avevo anche un'ora di macchina da fare andata e ritorno. Così l'ultimo giorno utile di mercato sono ritornato a Grancona dove mi aspettavano a braccia aperte. Non ho nessun rimpianto comunque, anche perché mi sono reso conto che c'è un bel divario tra uno come me e gente che magari ha giocato in Eccellenza. E poi qua ormai sono di casa e nel corso degli anni ho conosciuto compagni di calcio che poi sono diventati amici».

 

RAMOS. Dario quest'anno è riuscito a raggiungere anche la fascia di capitano e commenta così le parole del suo mister:«Si è vero, dopo l'allenamento mi fermo un altro quarto d'ora con un paio di compagni per lavorare di più sulla parte fisica, quindi ci diamo dentro con flessioni, addominali e squat. Sono un leader silenzioso perché non sono uno che grida e sbraita a caso, si può sostenere i compagni anche dando l'esempio o il consiglio giusto al momento giusto. Nel mio ruolo mi piace Sergio Ramos, come grinta è un esempio e quando manca lui la difesa del Real Madrid non è più la stessa. Anche se forse prende troppi cartellini rossi. Io cerco di stare più attento e prima di fare una brutta entrata ci penso su, preferisco puntare sull'anticipo».

 

NBA. A Dario nel tempo libero piace giocare con Bacon, un simpatico incrocio tra un bassotto e un beagle che lo accompagna anche quando va a correre ed è diventato la mascotte della sua compagnia di amici. E poi c'è l'Nba che lo appassiona e quattro anni fa ha potuto anche assistere ad una gara dal vivo:«È stato quando sono andato negli Usa con la mia famiglia per andare a trovare mia sorella che lavorava nei parchi Disney di Orlando. Sono andato a vedere gli Orlando Magic contro Chicago e lì oltre allo spettacolo in campo ti emoziona tutto quello che ci sta intorno, c'è un'atmosfera da brividi». Anche il prestigioso campionato di pallacanestro d'Oltreoceano, però, ora è fermo a causa dell'emergenza coronavirus. Sono bloccate quasi tutte le attività sportive in ogni parte del mondo e in queste settimane tiene banco il dibattito su come e quando si potrà ricominciare, trovando la giusta sintesi tra le esigenze di una "macchina" che deve ripartire e la necessità di garantire le giuste condizioni di sicurezza.