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lo spostamento

Autobus più giovani e personalizzazione. Così si evolve il trasporto pubblico

¬ Ridurre le emissioni. Abbattere le polveri sottili. Lasciare l’automobile in garage. Passare alla mobilità elettrica. Ottimi propositi, obiettivi encomiabili ma non sempre alla portata di tutti perché la transizione ecologica hauncosto, che per molte famiglie potrebbe semplicemente essere rappresentato, ad esempio, da quello necessario per cambiare auto. Un’alternativa però c’è: il trasporto pubblico. Qui, di solito, scattano le obiezioni, legittime il più delle volte, sugli orari da rispettare chenon consentono piena libertà di movimentoe spessonemmenocoprono tutta la giornata, e sulle tratte che, allo stessomodo, limitano la possibilità di arrivare esattamente dove si desidera, come invece permette di fare un’automobile. Non è facile adattare un sistema di trasporto pubblico a queste esigenze di personalizzazione e flessibilità manifestate dalle persone, ma Società vicentina trasporti ci sta provando, puntando sui servizi a chiamata. Si tratta di PeriMetrò che mira ad ampliare e interconnettere i percorsi, e del Serale che vuole aprire il trasporto pubblico a più fasce orarie, andando oltre dunque le ore diurne, quelle in genere più battute. Mezzi più piccoli che permettono di ridurre i costi di gestione, tratte e orari più flessibili per incontrare il più possibile le esigenze degli utenti e per mettere in atto una piccola “rivoluzione” del concetto di trasporto pubblico per contenere emissioni e sprechi. Tutto questo, ovviamente, senza dimenticare le “classiche” corse di linea e i mezzi dedicati su cui prosegue un lavoro di svecchiamento del parco per garantire la qualità del servizio con veicoli a emissioni ridotte. PeriMetrò, in servizio nei giorni feriali tra le 8.30 e le 12.30 e tra le 14.30 e le 17.30 copre le zone periferiche della città ed è stato pensato sia per collegarle tra loro, sia per metterle in connessione con i principali punti di snodo cittadini. La fascia esterna della città è stata divisa in quattro zone, includendo Casale, Maddalene, Bertesina e Bertesinella ma anche San Pietro Intrigogna per avvicinarle ulteriormente al trasporto pubblico. Per prenotare la corsa si possono utilizzare l’app dedicata, il sito web, il call center, un sms previa registrazione ma anche le colonnine con Svt card. Il servizio Serale, che il sabato si trasformain unvero e proprio “notturno”, èsempre a chiamata, ma funziona tutti i giorni dalle 20.30 alle 23.30 e il sabato si estende dalle 20.30 alle 3.30. In questo caso, la prenotazione è telefonica, perché basta un sms al 3424112584 per farsi venire a prendere alla fermata più vicina; l’orario d’arrivo sarà comunicato all’utente con la stessa tecnologia telefonica. E dopo l’avvio nel 2019 che si potrebbe definire timido, arrivando a oggi con in mezzouna pandemia chenon ha semplificato le cose, i numeri iniziano a essere incoraggianti e sembrano destinati a salire. Per quanto riguarda PeriMetrò la media è di 500 utenti al mese e la tratta più utilizzata è quella che collega Polegge a Bertesina. Spostandosi al servizio serale, la media degli utenti schizza a 1.450 ogni mese. Ci sono circa 50 passeggeri al giorno, ma possono diventare mediamente 130 il sabato sera. La maggior parte degli utenti sono i lavoratori che finiscono più tardi, quando le corse tradizionali iniziano a diradarsi ma vale la pena notare come il 30 per cento è rappresentato da giovani che scelgono il trasporto pubblico invece di mettersi in auto. Nell’ottica anche di una maggiore sicurezza. «Con il servizio serale a chiamata offriamo un’alternativa sicura all’utilizzo dell’automobile,dando il nostro contributo alla prevenzione degli incidenti stradali, soprattutto il venerdì e il sabato sera - spiega il presidente di Società vicentina trasporti, Simone Vicentini - e questa formula piace: il servizio sta incontrando un gradimento crescente, con un vero e proprio picco di utenti il venerdì e il sabato sera». «Questo approccio innovativo - aggiunge - ci consente di garantire il servizio di trasporto pubblico locale senza dover mantenere delle linee che sarebbero poco utilizzate e quindi costose per l’azienda, recuperando efficienza. In questo modo inoltre riduciamo il numero di autobus in circolazione, e dunque le emissioni. Non solo, ma per i servizi a chiamata usiamo mezzi più piccoli, dunque che consumano dimeno e più sostenibili per l’ambiente. Il tutto gestito tramite un sistema di intelligenza artificiale che ottimizza in tempo reale il percorso dei mezzi in base alle chiamate ricevute, contribuendo anche così ad una ulteriore riduzione delle emissioni. Tutto questo offrendo allo stesso tempo agli utenti un servizio migliore, perché minimizziamo le attese che avrebbero con un servizio di tipo convenzionale. C’è un tema sociale, legato all’importanza di garantire la mobilità alle fasce di popolazione che per qualche motivo non utilizzano l’automobile, anche se abitano in zone periferiche della città,macon i servizi a chiamata abbiamo l’ambizione di andare oltre, offrendo una valida alternativa anche a chi dispone di un’automobile. Poter contare su un autobus a chiamata, senza attese se su prenotazione o comunque con un’attesa che in media non supera i venti minuti, che arriva a prendere il cittadino vicino a casa e quindi lo porta nel punto di interscambio desiderato, è una grande comodità pensando alla necessità di cercare parcheggio e al costo della benzina». Con PeriMetrò e con il servizio Serale «proponiamo agli utenti un modo alternativo di spostarsi che può essere vantaggioso per tutti - conclude il presidente della società di trasporto - offrire un servizio di qualità è il miglior modo per educare il cittadino a utilizzare il trasporto pubblico». Manondi soli servizi a chiamata puòvivere il trasporto pubblico vicentino che, anzi, mantiene saldamente il suo “core business” con le corse di linea, ora più che mai al centro del dibattito tra limitazioni alla capienza causa Covid che collidono con le necessità del trasporto scolastico. Ealloracomefare a coniugare la sostenibilità e la riduzione delle emissioni con la necessità di garantire un servizio efficiente e completo? La strada è quella del ringiovanimento della flotta, sempre tenendo in considerazione che per ora è prematuro pensare all’elettrico puro. Guardando però sempre alla data limite che impone l’AgendaOnuper lo sviluppo sostenibile, e cioè il 2030, l’obiettivo che si prefigge Svt è di rinnovare il parco mezzi cercando di ridurre il più possibile l’età media della flotta, agendo anno per anno con un piano ben preciso. Oggi, infatti, i bus Svt hanno in media dieci anni e l’obiettivo che si è prefisso il Cda è quello di arrivare a 7,5. Per fare questo, ovviamente, servono investimenti e quindi la Provincia ha approvato nei mesi scorsiunaggiornamento del piano dellamobilità che dovrebbe permettere di portare a termine questo sostanziale maquillage: in cinque anni l’obiettivo è di arrivare a 7,7, anni di età media. Grazie a un contributo ministeriale da 7,8 milioni di euro, Svt è riuscita a introdurre intanto 29 nuovi bus di cui 23 a metano (19 da 12 metri e 4 da 18 metri) e sei a gasolio da 18 metri ma non è finita qui, perché l’azienda ha deciso con fondi propri di acquisire altri quattro bus da nove metri che potranno dare ulteriori garanzie sulla capacità di trasporto.

Karl Zilliken