<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Serie C

Verso Vicenza-Legnago, Vecchi: «Siamo in emergenza, ma chi giocherà sarà all'altezza»

Sabato 23 marzo alle 17.30 i biancorossi affrontano al Menti la squadra sin qui rivelazione di questo campionato
Verso Vicenza-Legnago, la conferenza stampa di Vecchi

Non c'è tempo per i rimpianti, si gioca. Archiviato il pari-beffa di martedì sera contro il Fiorenzuola, il Vicenza è pronto a scendere nuovamente in campo. Al Menti domani (fischio d'inizio alle 17.30) arriva il Legnago, autentica rivelazione sin qui di questo campionato, unica squadra del girone ancora imbattuta nel 2024 e terza dietro solo a Mantova e Vicenza come rendimento nel  ritorno. In panchina torna mister Vecchi dopo il turno di squalifica. Ma le buone notizie finiscono qui perché sarà un Lane in piena emergenza.

Si allunga la lista degli indisponibili

Oltre a Rolfini (martedì l'intervento) e agli squalificati Ronaldo, Ferrari e Tronchin, non ci saranno nemmeno Talarico (distorsione al ginocchio) e Lattanzio (distorsione alla caviglia). Fausto Rossi come già capitato nelle ultime uscite è stato convocato, ma come confermato dallo stesso Vecchi, non sarà della partita a causa di un problema muscolare che si trascina da un po'.

«È la terza partita in una settimana molto complicata, che si è complicata ancora di più in questi ultimi giorni. Ma questo fa parte del gioco, ci può anticipare anche cosa potrebbe succedere nei playoff quando si giocherà ogni tre giorni e quando le squalifiche arriveranno dopo due ammonizioni. Noi continuiamo a lavorare per ottenere la migliore posizione possibile verso il cammino playoff», le parole del tecnico biancorosso nella consueta conferenza stampa della vigilia. «A metà campo e davanti siamo contati, ma chi c'è ha dimostrato, sia a Busto Arsizio con la Pro Patria che martedì sera contro il Fiorenzuola, di esserci al cento per cento, sia da un punto di vista fisico che mentale. In questo momento abbiamo bisogno di tutti perché siamo ridotti all'osso, anche di chi sin qui ha giocato poco».

Questione arbitri

Pesano gli infortuni, ma anche le squalifiche. «Forse non siamo degli stinchi di santo, ma è anche vero che qualche nostro giocatore è un po' più sotto osservazione rispetto ad altri. Abbiamo giocatori magari un po' fumantini e alla prima cosa l'arbitro reagisce con una ammonizione. Diciamo che ci sono situazioni che non ci stanno dicendo bene, ma lungi dal pensare che gli arbitri siano prevenuti nei confronti del Vicenza».

Gestione del risultato

Contro il Fiorenzuola un altro gol subito in pieno recupero, come era già accaduto a Padova. Ma per Vecchi si tratta di due episodi molto diversi l'uno dall'altro. «Con il Padova ci siamo "pentiti" perché, anche con i cambi, ci siamo abbassati troppo. Con il Fiorenzuola fino all'85' siamo rimasti in campo con due attaccanti, nel finale siamo stati costretti a fare dei cambi per motivi fisici. Poi abbiamo fatto un errore e l'abbiamo pagato caro. Però nel nostro percorso sono state più le partite nelle quali siamo andati in vantaggio e l'abbiamo mantenuto rispetto a quelle in cui siamo stati recuperati».

Occhio al Legnago

Al Menti domani arriva un Legnago in salute, che si trova al quinto posto in classifica. «Hanno fatto molto bene e stanno portando avanti un percorso importante iniziato l'anno scorso. È una squadra che concede poco, se sono in quella posizione di classifica è perché se lo meritano. Il loro percorso è molto simile al nostro; hanno dei valori e anche l'entusiasmo della neo promossa e venire a giocare al Menti, davanti a 8 mila persone, per loro sarà una festa». Nessun timore da parte di Vecchi che la squadra possa risentire della gara di martedì sera. «La stanchezza? Abbiamo pagato di più la gara con la Pro Patria avendo un giorno in meno per recuperare. La squadra sta bene, chi è disponibile è in ottima condizione. Dobbiamo andare a prenderci i punti persi con il Fiorenzuola».

Leggi anche
È Solo Calcio, Costa: «Con Vecchi sono usciti i valori del gruppo». Giacomelli: «Sarei rimasto a vita ma non mi sentivo più importante». Rivedi la puntata

Nicola Gobbo