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Il lutto

Vicenza-Pelé, che magia: «Gentile come Pablito»

di Marta Benedetti Alessandro Lancelotti
L’affetto di Sormani, compagno e avversario: «Eravamo inseparabili». Cerilli ricorda la sua allegria: «Sentiva la musica e cominciava a ballare»
Pelè con l’ex biancorosso e azzurro Angelo Benedicto Sormani, il mago delle punizioni
Pelè con l’ex biancorosso e azzurro Angelo Benedicto Sormani, il mago delle punizioni
Pelè con l’ex biancorosso e azzurro Angelo Benedicto Sormani, il mago delle punizioni
Pelè con l’ex biancorosso e azzurro Angelo Benedicto Sormani, il mago delle punizioni

Un re in campo, per i gol e le prodezze. Un re anche quando non giocava, ma incontrava persone al ristorante, alle feste, persino ai microfoni nelle tante interviste rilasciate in carriera. Pelé, O Rei, ha fatto gol nei cuori della gente, di chi gli è stato amico e compagno. Come ha raccontato Angelo Benedicto Sormani, il mago delle punizioni in maglia biancorossa dal 1973 al 1976, che ha vissuto il Pelé più autentico. Lui che mangiava la polenta, lui che era soprannominato il Pelé bianco.

Il ricordo

«Siamo stati due anni insieme nel pensionato, quel che oggi si può chiamare convitto, del Santos. Io e Pelé eravamo inseparabili – spiega l’ex attaccante brasiliano del Vicenza, che ha 84 anni e vive a Roma –, all’epoca avevamo 19, 20 anni, e lo ricordo gentile, riservato, molto rispettoso del suo lavoro: non fumava, non beveva, riposava le giuste ore. Era una persona molto semplice, come Paolo Rossi. Continuava a rilasciare interviste, anche all’inizio della carriera, e riusciva a gestire magistralmente la pressione. In campo non aveva difetti, non l’ho mai visto prendere in giro un avversario. Pelè amava molto la compagnia femminile».

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La foto

Lo storico magazziniere Sergio Gaiola (a sinistra) con Pelè e l’ex biancorosso Franco Cerilli. Lo foto è stata scattata in occasione di un’edizione della Coppa Pelè
Lo storico magazziniere Sergio Gaiola (a sinistra) con Pelè e l’ex biancorosso Franco Cerilli. Lo foto è stata scattata in occasione di un’edizione della Coppa Pelè

C’è una foto che Franco Cerilli e Sergio Gaiola, storico magazziniere del Vicenza, custodiscono gelosamente. È stata scattata in occasione di un’edizione della Coppa Pelè, a Miami. «Un campionato del mondo over 40 a cui partecipavano ex giocatori e di cui Pelè era testimonial – racconta l’ex numero 7 del Real Vicenza -. Rimase con noi in hotel vari giorni e lo ammirammo come persona, prima ancora che come campione. Sempre allegro, come partiva la musica iniziava a ballare. Un brasiliano doc con una grande educazione». Adriano Bardin ricorda come fosse ieri la sua prima volta a San Siro, da spettatore. «Ero andato per vedere Inter-Santos. Pelè era infortunato ma giocò 20 minuti. Rimasi folgorato dalla sua bravura. Aveva tutto, un fuoriclasse completo che non ho mai avuto il piacere e la fortuna di conoscere. «Sono giorni balordi – aggiunge Domenico Fontana, in compagnia dell’ex portiere del Vicenza -, abbiamo perso Volpato e si è spenta la stella di Pelè». 

Cinesinho, Vinicio e Pelé

Pelé incontrò parecchi giocatori che legarono le loro carriere ai colori biancorossi. Nel 1958 alzò al cielo la coppa Rimet. Con lui giocava Djalma Santos che nella metà degli anni ottanta era dirigente del Bassano in serie D. Allenato, tra l’altro, dal connazionale Cinesinho, che vestì la maglia del Lane dal 1969 al 1972. Partecipò con Pelé alla Coppa America del 1959 e all’inizio degli anni sessanta giocò un’amichevole contro l’Inter affiancando Pelè. E a proposito di brasiliani ex Lane, ecco il ricordo di Vinicio: «Io e Pelé in Brasile giocammo nello stesso periodo. Ho un bel ricordo di una partita che giocai col Botafogo. Pareggiammo 1-1 contro il Santos e io segnai un gol». Al mondiale del ’70 Pelé con il Brasile vinse il terzo mondiale in finale contro l’Italia. In quella squadra c’erano due calciatori passati per Vicenza Giorgio Puia e Sergio Gori. «Della finale - dice Puia - ricordo la rete di Pelé e lo scambio di maglia con Rosato». «Nel 1972 - racconta Gori - Pelé con il Santos venne a giocare un’ amichevole a Cagliari, io l’avevo incontrato, avevo scambiato due parole con lui e mi ero fatto fotografare insieme». 

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