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Basket A1 donne

Sorpresa in ospedale per il tifoso
del Famila investito dopo la partita

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Il tifoso Giuseppe Paganotto con le giocatrici del Famila Schio
Il tifoso Giuseppe Paganotto con le giocatrici del Famila Schio
Il tifoso Giuseppe Paganotto con le giocatrici del Famila Schio
Il tifoso Giuseppe Paganotto con le giocatrici del Famila Schio

SCHIO. La sera del 12 ottobre scorso Giuseppe Paganotto, grande tifoso del Famila, si era recato come molte altre volte al PalaRomare. Quella sera si giocava il derby veneto contro la Reyer Venezia, valevole per la semifinale di Supercoppa italiana. Al termine di una lunga battaglia sportiva, le ragazze di coach Pierre Vincent riuscirono ad avere la meglio col punteggio di 67-63, ottenendo così l’accesso alla finalissima, poi vinta superando Ragusa e conquistando così l’undicesimo titolo nella competizione. Ciò che Giuseppe, 85 anni, non poteva immaginare, era il fatto che avrebbe dovuto passare le notti e le giornate successive su un letto d’ospedale: pochi minuti dopo la fine della partita, nell’attraversamento pedonale di viale dell’Industria che collega il palazzetto allo Schio Hotel, un’auto lo ha investito in pieno. Risultato? Quattro costole, tre vertebre e una spalla fratturate, oltre a qualche altra ferita minore.

 

La società del presidente Marcello Cestaro, appreso l’accaduto, ha immediatamente deciso di organizzare una bella sorpresa per il suo grande tifoso: il direttore generale Paolo De Angelis con le giocatrici Sabrina Cinili, Martina Crippa, Sandrine Gruda, Valeria Battisodo e la capitana Francesca Dotto si sono recate all’ospedale di Santorso il martedì seguente allo sfortunato incidente per un saluto al signor Giuseppe e per regalargli una maglia da gioco.

 

«Ci tenevo a ringraziare il Famila Basket - racconta al telefono Fabrizio Nicocelli, genero del tifoso 85enne -. Dotto e compagne hanno dimostrato di essere persone veramente speciali e hanno donato un bel sorriso a mio suocero». Nel frattempo, il signor Giuseppe ha cominciato la riabilitazione e non vede l’ora di tornare a sedersi sugli spalti dell'impianto sportivo scledense per seguire le avventure di campionato ed Eurolega della squadra dieci volte campione d'Italia. «È una delle poche passioni che può ancora godersi» continua il genero Fabrizio, sottolineando anche quanto siano fondamentali le piccole iniziative come quella che il Famila ha dedicato a Giuseppe: «Essere vicini ai propri tifosi è una cosa molto importante, e giocatrici e società hanno dimostrato la loro riconoscenza». Era già successo anche lo scorso maggio, quando la ex capitana e ora team manager Raffaella Masciadri dedicò la conquista dello scudetto a Sveva, la bambina triestina che poche settimane fa ha dovuto arrendersi dopo aver a lungo lottato a un cancro, e alla quale è stato dedicato un minuto di applausi sui campi di tutta Italia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Martino Parise

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