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Il centrocampisra danese

Eriksen sarà operato: avrà un defibrillatore cardiaco

«Christian Eriksen dovrà farsi impiantare un Icd», un defibrillatore cardiaco.

Lo fa sapere su twitter la federcalcio danese precisando che il centrocampista della nazionale è stato sottoposto a diversi esami cardiaci, ed è stato deciso che avrebbe dovuto avere un Icd (heart starter).

Questo dispositivo è necessario dopo un attacco cardiaco dovuto a disturbi del ritmo.
«Christian - aggiunge la federazione danese - ha accettato la soluzione ed è stata inoltre confermata da specialisti a livello nazionale e internazionale che consigliano tutti lo stesso
trattamento». 

«Se Eriksen potrà giocare o no in Italia dipenderà non tanto dal congegno ma dal motivo per cui il defibrillatore gli viene impiantato: bisogna capire la diagnosi, cosa ha avuto davvero il giocatore». Carlo Tranquilli, specialista di medicina sportiva e presidente dei medici sportivi del Lazio, spiega come funziona l’Icd (Implantable Cardioverter Defibrillator) e affronta il quesito dell’idoneità sportiva per giocare in Italia.
«Devono aver identificato una patologia . aggiunge Tranquilli al telefono con l’Ansa - ma bisogna capire la diagnosi. Come funziona l’Icd? Funziona defibrillando il cuore ogni volta che accade una irregolarità cardiaca. È minuscolo e assolutamente tollerabile e facile da impiantare, l’intervento è banalissimo e ne vengono fato diversi in Italia. In sostanza effettua un monitoraggio continuo del ritmo cardiaco, 24 ore al giorno. Se il dispositivo rileva un’aritmia cardiaca, cioè un’irregolarità nel ritmo, invia una scossa elettrica al cuore per correggerlo».
Anche per quanto riguarda se Eriksen dovrà avere l’Icd impiantato tutta la vita bisognerà aspettare la diagnosi: «dipende dalla diagnosi anche quanto Eriksen dovrà portare il congegno, bisognerà valutare ad esempio se glielo impiantano solo per precauzione o meno oppure per altri motivi. Ma questo ripeto dipenderà dalla effettiva diagnosi che ha portato il
cuore di Eriksen a smettere di battere: e per quella ci vorranno anche i test genetici».

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