<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il personaggio

Mattia Bottolo, il biologo vicentino sul tetto del mondo con l'Italvolley

L’ultima volta che l’Italia aveva vinto un oro mondiale (1998) Bottolo non era ancora nato. Studente universitario di Romano d’Ezzelino, ha avuto poco spazio ma è stato prezioso
Campione del mondo: Mattia Bottolo, schiacciatore della Lube di 22 anni, con la fidanzata (FILIPPO RUBIN/FIPAV)
Campione del mondo: Mattia Bottolo, schiacciatore della Lube di 22 anni, con la fidanzata (FILIPPO RUBIN/FIPAV)
Campione del mondo: Mattia Bottolo, schiacciatore della Lube di 22 anni, con la fidanzata (FILIPPO RUBIN/FIPAV)
Campione del mondo: Mattia Bottolo, schiacciatore della Lube di 22 anni, con la fidanzata (FILIPPO RUBIN/FIPAV)

L’ultima volta che l’Italia del volley maschile aveva vinto un oro mondiale (1998) lui non era ancora nato, questo fa capire la grandezza dell’impresa che ieri Mattia Bottolo e i compagni di squadra sono riusciti a compiere all’interno della Spodek Arena di Katowice, il meraviglioso “disco volante” che ha ospitato la finale contro la Polonia. Ora è tempo di far festa, e che festa. I 14 “ragazzi d’oro” insieme allo staff sono stati infatti ricevuti da Mattarella e Draghi che hanno omaggiato a nome di tutta l’Italia questo gruppo straordinario per l’impresa di ieri sera e soprattutto hanno raccolto le attestazioni di gioia e stima di tutto il tifo italiano. 

Mattarella all'Italvolley: "Campioni del mondo, notte indimenticabile"

Avventura azzurra

Mattia Bottolo, uno dei quattordici protagonisti chiamati dal ct Fefè De Giorgi per provare a compiere l’impresa, a dispetto dei 22 anni compiuti lo scorso gennaio può vantare un palmarès personale eccezionale, soprattutto per quanto riguarda il percorso in Nazionale. La sua avventura in azzurro cominciò lo scorso anno con la Volleyball Nations League, non avrebbe certo immaginato che a poco più di un anno di distanza sarebbe riuscito a vincere i Mondiali. Si perché l’avvicendamento in panchina tra Chicco Blengini e Fefè De Giorgi nel post Olimpiadi di Tokyo era stato di fatto un passaggio di consegne con l’intenzione di creare un nuovo gruppo giovane che maturasse esperienza in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Lo schiacciatore di Romano d’Ezzelino è stato individuato come uno dei giovani promettenti che avrebbero fatto parte di questo nuovo mosaico. Da quell’Europeo, prima esperienza di De Giorgi in panchina, vinto tra lo stupore generale lo scorso anno, l’Italia non si è più fermata e Mattia è diventato un punto fermo di questa Nazionale. Per lui è stato un Mondiale con poco spazio. Lo si sapeva alla vigilia visto che i titolari in banda erano Daniele Lavia ed Alessandro Michieletto, due dei grandi protagonisti di questa rassegna iridata. Si è però fatto trovare pronto come sempre ed ha avuto la grande soddisfazione di sentire il profumo del taraflex nella sfida più dura del torneo, il quarto di finale contro la Francia campione olimpico in carica. 
La cosa più importante sulla quale riflettere poi è che se questo gruppo è riuscito a vincere così tanto significa che la forza è arrivata anche dalla panchina. Successi come questi non si costruiscono certo solamente durante le partite, ma soprattutto dietro le quinte, attraverso la coesione del gruppo e il sudore degli allenamenti. De Giorgi si è affidato quasi sempre al solito sestetto, ecco quindi che il valore del gruppo pronto a fare da scudo alla squadra titolare può aver fatto la differenza.

Mattia Bottolo alla Spodek Arena di Katowice si coccola la coppa vinta dagli Azzurri (FILIPPO RUBIN/FIPAV)
Mattia Bottolo alla Spodek Arena di Katowice si coccola la coppa vinta dagli Azzurri (FILIPPO RUBIN/FIPAV)

Non solo pallavolo

Mattia Bottolo è un esempio di serietà e tenacia, spesso preso ad esempio da altri atleti vicentini che hanno spiccato il volo nella pallavolo che conta. Impegnato non solo in campo ma anche nello studio, frequenta infatti all’Università la Facoltà di Biologia, non dimenticherà facilmente la serata di ieri. Ci ha tenuto il ct Fefè De Giorgi nelle interviste rilasciate dopo la vittoria a sottolineare come questo gruppo azzurro sia fatto di atleti e persone speciali. Mattia potrà far tesoro e tenersi ben stretta questa manifestazione di stima che gli tornerà certamente utile anche per il futuro. A breve inizierà un’altra tappa importante della sua carriera, la nuova avventura in Superlega con la Lube Civitanova campione d’Italia.  

Antonio Villani

Suggerimenti