<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Spettacoli

Un cabarettista bassanese al GialappaShow

Sam Ursida, attore e comico, è parte fissa del cast dello show di Tv8. «Li ho tempestati di messaggi finché hanno detto sì»

Li segue con passione da sempre e da ragazzino erano gli unici che riuscissero a fargli vedere un po’ di calcio. Ma oggi Sam Ursida, attore, presentatore e comico bassanese, è in scena con la Gialappa’s nella terza edizione del GialappaShow in onda su Tv8. Un sogno che si avvera per il 37enne, che nelle prime due puntate è comparso in versione malvivente, in fila per entrare al Baratro (il locale malfamato della trasmissione).

Ursida, teatro e cinema ma non la tv

Ursida ha in curriculum varie esperienze teatrali e cinematografiche, tra cui “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi, ma non la tv. «È la prima volta che ho a che fare con il mondo della televisione ed è un’esperienza bellissima. La Gialappa’s è storia e sono felicissimo di iniziare così». Per far diventare il sogno realtà, però, ci sono volute creatività e… costanza. E anche una certa dose di faccia tosta. «Seguo la Gialappa’s da una vita e mi sono detto che dovevo assolutamente riuscire a lavorare con loro. Quindi ho rotto le scatole. Ho mandato a Marco Santin (una delle “voci fuori campo” insieme a Giorgio Gherarducci) un messaggio al giorno su Instagram per sei mesi e mezzo, scrivendo un motivo al giorno per il quale avrebbero dovuto prendermi con loro. Il rischio era che mi bloccasse, ma lui ha capito l’intento e alla fine mi ha messo in contatto con la produzione, che mi ha dato la data per il provino».

Un provino agguerritissimo 

Che è andato bene, anche di fronte a una concorrenza agguerritissima. «Eravamo tanti, tra cui moltissimi giovani che non sapevano nemmeno chi fosse la Gialappa’s, mentre io la seguo da Mai dire banzai e Mai dire gol. Non ho mai amato il calcio, loro sono gli unici che sono riusciti a farmene guardare un po’. Alla fine mi hanno preso per stare in fila al Baratro, vestito da delinquente, e fare qualche sketch in affiancamento ai comici, che andrà in onda nelle prossime puntate. In uno di questi sono nel garage, un luogo storico della trasmissione. È stato bello vedere i retroscena».

L'incontro con Santin dopo mesi di "stalking"

Anche l’incontro con Santin, dopo mesi di “stalking”, è andato benissimo. «Ci siamo molto abbracciati, siamo diventati amici. Uno dei motivi che gli avevo mandato era “o mi vorrai un sacco di bene, o mi odierai”, alla fine siamo entrati in simpatia e so che è stato lui a scegliermi». E a proposito delle motivazioni, ecco alcune di quelle mandate nei sei mesi e mezzo di “campagna”: «come valletta sarei perfetto», «il motivo di oggi lo troverai dentro di te, ascoltati», «oggi ho comprato il primo uovo di Pasqua e c’era dentro Topolino, questa si chiama felicità» e «una frase al giorno toglie Sam di torno».

Dietro le quinte come davanti alle telecamere

In studio, assicura Ursida, l’atmosfera è quella che si vede da fuori e anche meglio. «Loro sono ancora più di ciò che ti aspetti. L’emozione era tantissima, ma il clima è magico. Si lavora sodo per ore e ore perché sono professionisti incredibili, ma c’è una voglia di divertirsi che non lo fa pesare. Loro si divertono nel loro lavoro e lo si respira». A partire proprio dal Mago Forest. «Lui è una battuta continua, prende spunto da quello che succede per farti ridere, se vede che le persone sono un po’ stanche arriva e fa la battuta, sempre nel suo stile. Ma tutti sono predisposti al contatto e allo stare bene assieme».

«Brenda Lodigiani è meravigliosa»

E i colleghi? «Brenda Lodigiani è meravigliosa, secondo me in questo momento è tra le più brave in assoluto. Le sue performance sono pazzesche e non deve mai ripetere. Arriva, incendia il palcoscenico ed esce perché è perfetta così. La si vede spesso concentrata ripetere le battute perché ha diversi personaggi: il robot Ester Ascione, l’assistente di produzione e Annalaisa (sì, con la “a” all’inglese, ndr), quest’anno fa i numeri sul palo della lap dance, cantando e parlando. Anche Alessia Marcuzzi è stata meravigliosa».
Per salire sul palco Sam ha dovuto rinunciare al suo caratteristico “teatro a piedi nudi”. «L’ho chiesto, ma i costumi li scelgono loro. Io odio le scarpe e mi hanno messo scarponi tosti, anche se comodissimi. Ma per stare lì farei questo e altri sacrifici. Il futuro? Vediamo come si evolverà il discorso. È una prima esperienza e sicuramente è iniziato qualcosa».

Mariaelena Bonacini

Suggerimenti