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La terza serata

Madame, gIANMARIA e Sangiovanni: Vicenza si prende Sanremo

La scena musicale vicentina grande protagonista durante la terza serata del Festival, che visto i Maneskin super ospiti e Paola Egonu co-conduttrice.
Sanremo, la terza serata ha visto sul palco tre cantanti vicentini: Madame, Sangiovanni e gIANMARIA
Sanremo, la terza serata ha visto sul palco tre cantanti vicentini: Madame, Sangiovanni e gIANMARIA
Sanremo, la terza serata

Vicenza si prende (musicalmente parlando) Sanremo. La terza serata del Festival ha infatti sancito la consacrazione della "scena vicentina". Madame, gIANMARIA e Sangiovanni: tre cantanti vicentini sul palco dell'Ariston. Non era mai accaduta una cosa simile. I primi due in gara, il terzo nelle vesti di ospite. Tre giovani coetanei, uniti dall’amicizia, che con la loro musica stanno scrivendo un nuovo capitolo del pop italiano. Tra duetti e braccialetti, gaffe e santini, gli artisti vicentini sono grandi protagonisti di questa edizione del Festival, che sta certificando l’importanza di una scena musicale che coinvolge anche altri artisti come Francesca Michielin, Mambolsco e Nitro. E questa sera (venerdì 10 febbraio) si replica: nella serata dedicata alle cover e ai duetti, infatti, saliranno nuovamente tutti e tre sul palco (QUI TUTTI I DUETTI)

La scena vicentina

E così in queste serate sanremesi, l’Italia intera inizia ad accorgersi della rilevanza di una scena musicale nata in provincia, che negli ultimi anni è salita alla ribalta nazionale. «A Vicenza si è creato questo bel gruppo e ne sono contenta. - ha dichiarato Madame ai microfoni di Rtl - Si è formata una scuola vicentina. Le nostre scritture, il ritmo e le melodie hanno degli evidenti punti comuni. Forse ora lo vedo solo io ma in futuro se ne accorgeranno tutti».

Madame canta "Il bene nel male" durante la terza serata del Festival (Foto ANSA)
Madame canta "Il bene nel male" durante la terza serata del Festival (Foto ANSA)

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La classifica dopo le prime tre serate

Il festivalone veleggia ancora oltre il 60% di share, Amadeus festeggia in diretta un milione di follower su Instagram e Sanremo conferma la sua cifra, il mix di linguaggi e generazioni, evasione e temi sociali. E al termine di una serata fiume, il grande favorito, Marco Mengoni, si conferma in testa alla classifica generale (ieri sera hanno votato giuria demoscopica e televoto); Madame è sesta, a un soffio dalla top 5, mentre gIANMARIA è 23esimo, ma la sua Mostro è già hit.

Questa la classifica generale dopo le prime tre serate: Marco Mengoni, Ultimo, Mr. Rain, Lazza, Tananai, Madame, Rosa Chemical, Colapesce Dimartino, Elodie, Giorgia, Coma_cose, Gianluca Grignani, Modà, Paola e Chiara, LDA, Ariete, Articolo 31, Mara Sattei, Leo Gassmann, Colla Zio, Levante, Cugini di Campagna, gIANMARIA, Olly, Anna Oxa, Will, Shari, Sethu.

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Egonu e la forza dell'unicità

Dopo l’empowerment femminile impersonato da Chiara Ferragni, i diritti negati in Iran, con la testimonianza dell’attivista Pegah Moshir Pour, e nelle carceri minorili, con il discorso di Francesca Fagnani, è Paola Egonu sul palco a togliersi di dosso l’etichetta di "ermetica" per raccontare la sua storia di bambina di origini nigeriane appassionata di Mila e Shiro, diventata pallavolista di fama mondiale a dispetto delle discriminazioni, imparando a crescere, che vuol dire «dare il giusto peso» alle critiche, affrontare i momenti brutti ma anche «godersi quelli belli». Da piccola, racconta Paola emozionata sul palco, si chiedeva «Perché sono alta? Perché mio nonno vive in Nigeria? Perché mi chiedono se sono italiana?». Poi, diventando più grande, «i perché sono continuati. Perché mi sento diversa? Perché vivo questa cosa come una colpa? Perché ogni volta mi sono punita dando una versione sbagliata di me stessa? Con il tempo ho capito che questa mia diversità è la mia unicità. E che nella domanda «Perché io sono io?» c’è già anche la risposta: «Perché io sono io». Alle accuse di vittimismo, di mancanza di rispetto per il suo paese, Egonu risponde con forza: «Amo l’Italia, vesto con orgoglio quella maglia azzurra che per me è la più bella del mondo e ho un profondo senso di responsabilità nei confronti di questo Paese in cui ripongo tutte le mie speranze di domani». Aver sbagliato in tante finali «non fa di me una perdente», si appassiona. «Così come non è perdente chi a scuola prende il voto più basso e non è perdente chi non riesce a realizzare il proprio sogno al primo colpo. E poi, visto che siamo a Sanremo, non è perdente nemmeno chi arriva nelle ultime posizioni in classifica». Il riferimento è a Vasco Rossi, che nel 1983, su questo palco, arrivò penultimo con Vita spericolata, «ognuno col suo viaggio, ognuno diverso», conclude sulle note del brano-manifesto.

Paola Egonu co-conduttrice della terza serata del Festival (Foto ANSA)
Paola Egonu co-conduttrice della terza serata del Festival (Foto ANSA)

Scossa rock con i Maneskin

I Maneskin si riprendono il palco dove trionfarono nel 2021, iniziando proprio da qui la cavalcata che li ha portati sul tetto del mondo. Scossa rock assicurata con il medley tra I wanna be your slave, Zitti e buoni, The loneliest e l’ultimo singolo Gossip, eseguito con la leggenda del rock Tom Morello. Poi il gruppo riceve il premio "Città di Sanremo" e commenta sui social «Che bello tornare a casa».

I Maneskin con Tom Morello (Foto ANSA)
I Maneskin con Tom Morello (Foto ANSA)

Gianni Morandi e Sangiovanni fanno ballare l'Ariston

Sono passati sessant’anni ma Fatti mandare dalla mamma è una hit senza tempo: tutto l’Ariston balla con Gianni Morandi e Sangiovanni che cantano la nuova versione del brano prodotta da Shablo. L’incontro tra generazioni funziona, il pubblico si diverte e si scatena. Complice un brano immortale, in grado di fungere da punto di incontro tra epoche lontane anni luce: quella del boom economico dell’eterno ragazzo di Monghidoro, e quella cresciuta nell’era digitale dell’ex allievo di Amici, originario di Grumolo delle Abbadesse. «Si è fatto grande Gianni a forza di aspettarti, magari hai una figlia da presentarmi», canta Sangio, vero nome Giovanni Pietro Damian, in una strofa aggiunta ex novo rispetto al brano originale. 

Gianni Morandi e Sangiovanni sul palco dell'Ariston (Foto ANSA)
Gianni Morandi e Sangiovanni sul palco dell'Ariston (Foto ANSA)

La gara

Impazza il Fantasanremo - tra baci e fiori lanciati al pubblico, ukulele sul palco, occhiali sul naso e fiori nei capelli, batticinque con Morandi - e sfilano sul palco tutti i Big. Tra le performance più convincenti, su tutte quella di Marco Mengoni, dato tra i favoriti per la vittoria finale, che si commuove quando il pubblico si alza in piedi per la sua Due vite. Un lungo applauso anche per l'esibizione di Madame con Il bene nel male, sempre più convincente. E poi Ultimo, che inizia al pianoforte la sua Alba, Lazza, che canta Cenere scende in platea per regalare il bouquet alla timida mamma Francesca, Giorgia con Parole dette male, Colapesce Dimartino (Splash) e Gianluca Grignani, che interrompe l’esibizione con Quando ti manca il fiato per problemi audio, la riprende («A cinquant’anni so come si fa, a venti non lo avrei saputo», dice alludendo alla vicenda Blanco) e mostra sulle spalle la scritta "No war". Deve poi difendersi dalle accuse di aver bestemmiato a fine esibizione: «Non so chi si è inventato questa cosa, ho detto "porto via" prendendo i fiori, non ho detto qualsiasi altra cosa». Ovazione anche per Anna Oxa e la sua Sali, mentre bisogna attendere oltre l'una per ascoltare Mostro di gIANMARIA, che è anche il primo concorrente alto quanto la Egonu. Intanto Fiorello - sempre più disperato per la durata monstre delle serate - in attesa di prendere la linea per Viva Rai2! Viva Sanremo! chiama in aiuto l’amico Lillo-Posaman.

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