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L'intervista

Al Bano: «Quando scegliete un mestiere calcolate il vostro tasso di passione»

Il cantante si esibirà giovedì 25 maggio a Bassano all'evento della Milanesiana con Vittorio Sgarbi

«Quando scegliete un mestiere, calcolate il vostro tasso di passione. Se è alto, vincerete». Parola di Albano Carrisi, in arte Al Bano, che appena superato il traguardo degli 80 anni (li ha compiuti il 20 di questo mese) ha ancora tanti progetti in agenda: «musicali e televisivi, senza sosta: li racconterò man mano che saranno realizzati». Insieme con Vittorio Sgarbi, il cantante pugliese sarà protagonista della serata promossa a Bassano nell'ambito del festival La Milanesiana. Domani (giovedì 25 maggio) alle 21, nella sala Da Ponte del Centro giovanile. Sgarbi terrà una lezione-spettacolo su Antonio Canova tratta dal libro "Canova e la bella amata", che ripercorre vita, passioni e opere dello scultore; Al Bano proporrà invece con la propria voce inconfondibile una selezione delle oltre mille canzoni che portano la sua firma, percorrendo per l'occasione un sessantennio di carriera. La serata sarà introdotta dalla scrittrice e organizzatrice del festival, Elisabetta Sgarbi, l'ingresso è libero e gratuito, previo ritiro dei biglietti all'ufficio Iat di piazza Garibaldi.La scultura di Canova e la sua musica.

Ci si muove tra due arti?
Sì, perché dei linguaggi artistici intrecciarsi e arricchirsi a vicenda. L'idea che porta alla serata bassanese è che dove c'è creatività debba esserci amore e che l'amore sia figlio dell'intelligenza umana, come desiderio di rendere bello ciò che ci circonda. Nel suo caso c'è anche l'amore del pubblico ad accompagnarla. E non da oggi. Mi piace dire che con me ci sono sempre tre famiglie: la prima che mi ha dato quattro figli, la seconda che è con me da oltre vent'anni e la terza che è la grande famiglia del pubblico. Alla quale, tra le altre cose, devo la possibilità di svolgere ancora oggi questo mestiere meraviglioso. Mestiere che nel suo caso segna anche un record di longevità.

Come si spiega un successo che non conosce stanchezza?
Credo sia dovuto al mio modo di essere, alla scelta di non mettere in atto strategie, ma di fare ciò che sentivo. Volevo andare a Sanremo? Ci andavo. Fare un tour? Anche. Forse non è stata commercialmente l'atteggiamento migliore, ma dal punto di vista umano è stata la scelta assolutamente vincente.

Di conseguenza, la pensione può attendere?
(Sorride) L'agenda è fitta di progetti come mai prima d'ora, di idee e di proposte che svelerò a tempo debito. In questi giorni siamo ancora in clima da compleanno. Anzi, lo siamo da Sanremo, quando sono cominciati i festeggiamenti. Lì ho imparato a definire la mia età "quattro volte vent'anni". Mi piace.

Può anticipare qualcosa della selezione che proporrà a Bassano?
Ho scritto in carriera mille e cinquanta canzoni, posso anticipare che sarà difficile scegliere.

Neanche un'indicazione?
Una sì: di certo ci sarà "Di rose e di spine" che Elisabetta Sgarbi ha voluto come sigla di La Milanesiana. Poi lascerò scegliere a lei e al fratello Vittorio, in fondo sono loro ospite. A Bassano, però, è già stato più volte.

Qualche ricordo?
Ne pesco uno un po' lontano, legato ai miei inizi. Era il 1964, pensate un po', e dopo la gavetta a Milano uscivo per la prima volta, come cantante, dai confini della Lombardia. Fui chiamato in Veneto, a Bassano e Cittadella. E devo dire che quelle due tappe mi hanno portato davvero bene.

Dalla sua carriera di allora all'Italia di allora. Che cosa porterebbe nel presente?
Porterei la voglia di fare, di crescere, di credere in un domani migliore dell'oggi. Era un'Italia nella quale tutti remavano davvero nella stessa direzione, in una società pulita, dalla quale, per essere chiari, le diverse droghe erano bandite. Mi piacerebbe tanto che lo spirito di allora ritornasse.

E se i giovani le chiedessero un consiglio?
Direi, da padre, ciò che ripeto sempre ai miei figli: lavorate insieme condividendo gli obiettivi, e se dovete scegliere una professione, guardate prima dentro voi stessi, per capire quale sia il vostro livello di passione. Se lo sentirete alto, non dovete temere nulla, perché supererete ogni ostacolo.

Lorenzo Parolin

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