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Colpo di scena

Gas, c'è un'offerta vera: la Ubc di Quinto pronta a salvare Chiuppano

C'è un'offerta vera per la Grotto-Gas: una proposta completa che riguarda tutta l'azienda e il mantenimento dei posti di lavoro. Ed è un'offerta che arriva da un'altra azienda vicentina, appena 33 chilometri di distanza da Chiuppano sull'asse Alto-Basso Vicentino, 20 minuti di auto via autostrada Valdastico. La conferma arriva da ambienti milanesi: si tratta della Ubc - United Brands Company con sede a Quinto Vicentino, fra le realtà leader nella produzione di sneakers, capofila di un gruppo specializzato nello sviluppo, produzione e distribuzione di calzature sportive per brand italiani conosciuti in tutto il mondo. Gas Jeans compresa. Ed è un'offerta sulla quale il presidente e amministratore delegato Paolo Tessarin deve aver lavorato senza tanta ribalta, tanto è vero che nei giorni scorsi, quando era trapelato anche il nome di Ubc tra i soggetti entrati in data room per analizzare i dati, dal gruppo di Quinto avevano smentito l'interesse.

L'iter Non è però ancora il tempo di cantare vittoria. Intanto bisogna arrivare a lunedì. Ieri, il giorno dopo l'Immacolata, c'era l'udienza convocata di prima mattina dal giudice delegato del Tribunale di Vicenza Giuseppe Limitone per tirare le fila dopo che la società Grotto, detentrice del marchio Gas, il 7 ottobre scorso non era stata ammessa al concordato preventivo visto che il piano concordatario presentato dall'amministratore unico Cristiano Eberle non aveva avuto il sostegno della maggioranza dei creditori, DeA Capital in testa a cui fanno capo 34 dei 60 milioni chirografari. Ma in questi due mesi si era accesa qualche speranza: si erano palesati l'imprenditore e uomo d'affari bellunese Walter Maiocchi, l'emiliano Stefano Bonacini e pure il fondo maltese Iff. Tutti entrati in data room per analizzare i dati e decidere se formulare un'offerta. Non è arrivato nulla da parte loro. Sul tavolo del giudice ieri invece è arrivata un'altra offerta, l'unica. Eberle, con i legali Federico Casa e Fabio Sebastiano, che peraltro erano già stati incaricati di presentare l'istanza di fallimento, hanno depositato l'offerta vincolante. Un cambio di scena rispetto alla previsione di fallimento. Il giudice si è riservato di far sapere entro 48 ore - quindi entro lunedì - se concedere altri 30 giorni per permettere alla Gas di presentare un concordato preventivo questa volta però liquidatorio, tenendo conto della nuova offerta arrivata da Ubc. Tutto fa propendere che si possa andare in questa direzione: costruire un nuovo piano in cui ai Grotto subentri una nuova proprietà. Ma piano che verrà sottoposto ancora una volta all'assemblea dei creditori, prima della quale la legislazione prevede anche una "gara" in cui potranno competere anche altri possibili soggetti che però, fino a qui, non sono arrivati al dunque con proposte sostenibili. Offerte per "pezzi" di azienda o mirate solo al brand in questa fase non erano contemplate dal Tribunale volendo pensare al salvataggio. Per cui l'offerta che il Tribunale sta vagliando se meritevole di costruire un concordato liquidatorio è "completa" per la continuità aziendale, i posti di lavoro, nonché la soddisfazione dei creditori che, tutto fa credere, non può essere minore del piano precedente.

La mossa di Ubc. Quanto ad Ubc, nata nel 2014, fin dal 2016 fu definita ad alto potenziale di crescita: ingresso in Elite, naviga con scioltezza nei mercati finanziari a cui si è rivolta per la sua crescita con prestiti obbligazionari e non ha mai nascosto il sogno della quotazione per crescere. E se più indizi fanno una prova le ultime dichiarazioni di Tessarin appena sei mesi fa, con Gas in alto mare, presentando l'ultima licenza con il brand Head (in portafoglio ha anche le licenze di Benetton, Sergio Tacchini, Carrera Jeans, Trussardi, Roberto Cavalli e, come detto, Gas Jeans) parlavano di ricerca di un'acquisizione e di «stare valutando alcune operazioni», come pure stimava per il gruppo Ubc che ha 90 dipendenti (e ha anche una controllata in Cina) di tornare già quest'anno ai livelli pre-pandemia, con aspettative di fatturato vicine ai 40 milioni dopo aver accelerato, causa anche il covid, la piattaforma e-commerce. E anche aver migliorato la crescita patrimoniale a 18,3 milioni nel 2020 e ripianificato i debiti. Ma i conti dell'operazione Gas alla fine si fanno con i creditori dell'azienda di Chiuppano. Se il giudice concederà alla Grotto il differimento di 30 giorni per elaborare un piano di concordato preventivo liquidatorio si potrebbe arrivare alla presentazione del piano intorno a metà gennaio. Poi l'udienza dei creditori. Ma decisivo sarà, ancora una volta, il voto di DeA Capital.

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Roberta Bassan

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