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Due fidanzati morti in strada a Grumolo
Il papà: «Gli ho fatto io amare le moto»

di Nicola Gobbo
IL RICORDO DEI FAMILIARI. Grande lavoratore, Derrick Pegoraro stava progettando il futuro con Valentina. Il dolore di tutta la comunità. «La mamma non apprezzava ma la velocità non c'entra. Era prudente, da piccolo faceva motocross». Donate le cornee
Valentina e Derrick, vittime dello schianto
Valentina e Derrick, vittime dello schianto
Valentina e Derrick, vittime dello schianto
Valentina e Derrick, vittime dello schianto

GRUMOLO DELLE ABBADESSE. Il giorno dopo, lungo la provinciale 26 che collega Vancimuglio al centro di Grumolo, dell'incidente che è costato la vita a Derrick Pegoraro, 26 anni, e alla fidanzata Valentina Sanavia, 22, non restano che i segni tracciati sull'asfalto dagli agenti della polizia locale per i rilievi. Ma negli occhi ancora quei due lenzuoli bianchi e quelle due giovani vite spezzate. E un dolore che non dà tregua a quanti hanno fatto visita ai genitori di Derrick nella loro casa in mezzo alle campagne tra Montegaldella e Ghizzole.  A fianco di papà Pietro ci sono il cognato e il sindaco di Montegaldella Paolo Dainese - «era uno dei nostri ragazzi» -, che dopo essere rimasto con la famiglia Pegoraro fino a tarda notte, ieri era di nuovo nell'abitazione di via Fontanelle. «Era un ragazzo di sani principi, con un carattere forte ma sempre disponibile e pronto ad aiutare gli altri. Era anche un donatore di sangue e abbiamo disposto la donazione delle cornee». Il tono di voce basso, lo sguardo spesso perso nel vuoto. Papà Pietro nel dolore del giorno dopo prova a tracciare il profilo di quel primogenito al quale aveva trasmesso la passione per le moto. «Prima di diventare insegnante ho fatto per anni il meccanico e mi sono sempre piaciute le moto. È stato naturale per Derrick appassionarsi a tutto il mondo dei motori: da piccolo faceva anche motocross, qui, tra le campagne». Una passione che però non ha mai trovato l'approvazione di mamma Manuela. «Maledette moto», ha urlato giovedì pomeriggio tra le lacrime alla vista di quella Ducati riversa sull'asfalto poco distante dal corpo del suo Derrick.

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