Il Comitato norvegese dei Nobel ha conferito il premio Nobel per la Pace al World Food Programme (Wfp), agenzia Onu con sede a Roma, per essere «una forza efficace nella lotta alla fame», sottolineando il ruolo che sta avendo anche in questo momento di aumentate sfide a causa dell'epidemia di Covid.
«Per i suoi sforzi nel combattere la fame, i suoi contribuiti per migliorare le condizioni per la pace nelle zone di conflitto e per agire come una forza che impedisce l'uso della fame come arma nelle guerre e nei conflitti», si legge nella motivazione del riconoscimento, che continua: «La pandemia di coronavirus ha contribuito ad un forte aumento del numero delle vittime della fame nel mondo. Fino a quando non si avrà un vaccino, il miglior vaccino contro il caos è garantire che ci sia cibo». Il comitato norvegese dei Nobel ribadisce che la decisione di premiare il World Food Programme è indipendente dalla situazione determinata dal Covid ma che questa rende «più urgente la lotta alla fame».
Deepest thanks @NobelPrize for honouring the World Food Programme with the 2020 #NobelPeacePrize.
— World Food Programme (@WFP) October 9, 2020
This is a powerful reminder to the world that peace and #ZeroHunger go hand-in-hand. https://t.co/1CYXPcnvlF
«Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il World Food Programme con il Nobel per la pace 2020. Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo». Lo scrive il Wfp in un tweet.