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Vicenza

Via A. Moro da F1
400 auto al giorno
oltre i 100 orari

Nonostante i cartelli e l’autovelox posizionati lungo viale Aldo Moro le automobili sfrecciano. COLORFOTO
Nonostante i cartelli e l’autovelox posizionati lungo viale Aldo Moro le automobili sfrecciano. COLORFOTO
Nonostante i cartelli e l’autovelox posizionati lungo viale Aldo Moro le automobili sfrecciano. COLORFOTO
Nonostante i cartelli e l’autovelox posizionati lungo viale Aldo Moro le automobili sfrecciano. COLORFOTO

Prima di tutto la risposta alla domanda più frequente: no, gli autovelox installati in viale Aldo Moro non sono in funzione. Se avete violato il codice della strada e siete transitati lungo l’arteria a velocità sostenuta, allora potete stare tranquilli. Vi è andata bene, in tutti i sensi. Sia perché non vi arriverà una multa a casa, sia perché non avete provocato incidenti. Ciò non significa, però, che quei due occhi elettronici siano chiusi. Anzi, ci vedono eccome. Tanto da notare, e registrare, una situazione critica: corse da Formula 1, sorpassi rischiosi, automobilisti che credono di viaggiare in autostrada e vetture, la maggior parte, che procedono tra i 100 e 110 orari.

LA RELAZIONE. I dati sono stati raccolti dal comando di stradella Soccorso Soccorsetto che in questi giorni ha preso in mano le registrazioni delle videocamere, cercando di fare il punto sull’arteria a due corsie per senso di marcia e provando a capire se sia arrivato il momento dell’attivazione ufficiale della strumentazione per rilevare la velocità acquistata a inizio anno. Ancora prima dei numeri la decisione: no, c’è ancora tempo per togliere i blocchi. Già, perché la relazione dal titolo “Autovelox in Aldo Moro” ha portato alla luce una situazione che è stata etichettata come «preoccupante» dai tecnici dei settori mobilità e sicurezza di palazzo Trissino. Ogni giorno sono più di 400 le vetture che non rispettano le regole. Dovrebbero, cartelli alla mano, viaggiare al massimo ai 90 chilometri orari ma in realtà procedono senza problemi tra i 100 e i 110 orari. Intendiamoci, non è una media. Ci sono tanti che rispettano i limiti ma allo stesso tempo c’è anche qualcuno che, alla faccia della sicurezza, sfreccia ai 130 chilometri orari.

MULTE E ATTESA. L’operazione non è complicata: quattrocento passaggi ad oltre i 100 orari significa quattrocento multe al giorno. Un numero che il Comune ha considerato troppo elevato. Attivare l’autovelox adesso, hanno riflettuto, significherebbe sanzionare tantissimi guidatori. Eppure la segnaletica c’è. Ci sono i cartelli che annunciano “il controllo elettronico della velocità” all’inizio della strada e ci sono i segnali (due per senso di marcia) a metà arteria con la sagoma del vigile stampata su sfondo bianco. Niente da fare. Così come accaduto con la corsia preferenziale di viale San Lazzaro e con la Ztl in contra’ Apolloni molti i vicentini, e non solo, sembrano essere allergici alle indicazioni. Proprio per questo motivo l’accensione dell’autovelox, ipotizzata inizialmente per ottobre, è stata posticipata a data da destinarsi. Prima è necessario abbassare la media di infrazioni, hanno detto in Comune, nonostante quel malloppo di violazioni avrebbero potuto sistemare i conti di palazzo Trissino. Secondo quanto disposto all’articolo 142 del codice della strada, il superamento del limite di velocità fino a un massimo di 10 chilometri orari (molto probabile in Aldo Moro) prevede una multa che va da un minimo di 41 euro a un massimo di 168 euro. Fino a 40 orari si va dai 168 ai 674 euro.

RITARDO E INCIDENTI. Ma come far sì che il numero delle violazioni diminuisca? Aspettando che tutti o quasi aprano gli occhi oppure aumentando la segnaletica. Un’operazione che non è detto possa dare i risultati auspicati, visto quando accaduto proprio con la telecamera in contra’ Apolloni. Ecco perché, per il momento, è stata ritardata l’attivazione ufficiale. Intanto il consiglio è alzare il piede dall’acceleratore. Negli ultimi mesi si sono contati tre incidenti; l’ultimo ha avuto come protagonista, suo malgrado, una ragazza che è stata ricoverata al San Bortolo in fin di vita, dopo che era stata sbalzata dall’abitacolo. Alla guida della vettura c’era un amico che aveva un tasso di alcol nel sangue di 1.50 grammi ed è risultato positivo alla cocaina. Nel 2009 uno schianto ancora più grave con due morti.

Nicola Negrin

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