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Vicenza

Racket della sosta
Donne e bambini
schierati nel park

Marcatura a uomo: l'area dell'ospedale ieri era presidiata dai parcheggiatori abusivi
Marcatura a uomo: l'area dell'ospedale ieri era presidiata dai parcheggiatori abusivi
Ospedale, parcheggiatori abusivi (Gonzato)

VICENZA. Lui avrà all’incirca 6 anni, la sorella almeno 10. Entrambi dovrebbero essere a scuola. E invece, trascorrono la mattinata assieme alla madre, che approfitta degli occhioni dolci dei figli per intenerire i cuori dei passanti, ai quali chiede l’elemosina. Era da tempo che non si vedevano dei bambini intenti a domandare la questua. È successo ieri nel parcheggio dell’ospedale in via Rodolfi. Dai vestiti che indossano, la donna e i suoi figli sembrerebbero essere nomadi. Assieme a loro si aggira per il piazzale anche un’altra donna; pure lei parrebbe avere le stesse origini. Tutti e quattro passeggiano avanti e indietro per il parcheggio, attendono che un automobilista lasci la macchina negli spazi a pagamento e lo avvicinano per chiedere qualche spicciolo. Qualcuno si rifiuta di allungare del denaro. La maggior parte delle persone che vengono avvicinate, però, si impietosisce davanti a quei due bambini e sgancia alle donne qualche monetina. Una volta raccolto quanto basta, verso mezzogiorno, le adulte e i minorenni si allontanano.

I PARCHEGGIATORI ABUSIVI. I quattro nomadi, però, non sono soli. Al di là della stradina che porta all’ingresso dell’ospedale, nella parte opposta del piazzale più vicina a parco Querini, si muovono con disinvoltura due uomini, sulla ventina, di origine africana. Mentre uno dei due presidia la cassa automatica, l’altro indica alle persone dove parcheggiare. Entrambi pretendono di essere pagati per il servizio che offrono e, quando un automobilista si rifiuta, alzano la voce con fare minaccioso e lo convincono a sganciare qualcosa.

LA SITUAZIONE NON CAMBIA. Nonostante la guerra della sosta ingaggiata dalla polizia locale, gli abusivi continuano dunque a presidiare le aree di sosta. Ieri li si vedeva anche in piazzale Bologna e negli altri parcheggi a pagamento in giro per la città. Come evidenziato da una precedente inchiesta de Il Giornale di Vicenza, il racket è controllato da quattro-cinque capifamiglia, di nazionalità romena, che si sono spartiti le zone e raramente si pestano i piedi. Controllare un parcheggio è un business altamente remunerativo: un mendicante è in grado di racimolare fino a 140 euro al giorno. Lo confermano gli esercenti ai quali i parcheggiatori si rivolgono per cambiare le monetine in banconote e lo testimonia una semplice prova sul campo effettuata anche dal GdV nei giorni scorsi. Fatti due calcoli, i clan guadagnano fino a 20 mila euro al mese. L’amministrazione comunale sta cercando di fare fronte al fenomeno. Gli agenti della polizia locale, però, non possono fare altro che multare gli abusivi (che non pagano mai le sanzioni), segnalarli alla questura e allontanarli dai parcheggi. Poco dopo, i medicanti sono di nuovo al loro posto.

IL “BOSS”. Solo uno degli abusivi è stato costretto ad abbandonare la propria zona. El Mehdi El Hadani, il cosiddetto “boss” di piazza Matteotti che facevano il parcheggiatore, ha lasciato il piazzale all’ombra di palazzo Chiericati da più di una settimana e non tormenta più gli automobilisti, perché all’inizio del mese la questura gli ha intimato l’ordine di allontanarsi dal territorio italiano entro 15 giorni. Il termine scadrà a metà di questa settimana. Il marocchino irregolare, però, non è ancora tornato nel proprio Paese d’origine. Da un paio di giorni lo si vede aggirarsi nei pressi della prefettura, dove passa le sue giornate a bere alcolici assieme a un paio di stranieri, pure loro nordafricani.

Valentino Gonzato

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