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Vicenza

Morta in piscina
La famiglia chiede
nuove verifiche

La vittima è morta dopo l’acquagym. ARCHIVIO
La vittima è morta dopo l’acquagym. ARCHIVIO
La vittima è morta dopo l’acquagym. ARCHIVIO
La vittima è morta dopo l’acquagym. ARCHIVIO

VICENZA. Secondo la procura non ci sarebbero dubbi: la morte di Martina Zaccaria, 42 anni, deceduta sabato scorso dopo l’incidente di cui era rimasta vittima al termine di un corso di acquagym al Centro sport Palladio, sarebbe stata una tragica fatalità. Un’assurda disgrazia che non comporterebbe responsabilità penali da parte di terze persone.

 

Ma i familiari della donna, mamma di un bimbo di cinque anni, esperta nuotatrice e grande sportiva, non ci stanno. Per loro non si sarebbe trattato di un evento imprevedibile e inevitabile, e per questo hanno deciso di non lasciare nulla di intentato per capire cosa sia effettivamente accaduto la sera del 15 giugno scorso, e hanno messo il caso nelle mani di un legale, l’avvocato Angelo Cubisino. Che ammette: «Ora come ora non abbiamo l’assoluta certezza di cosa sia avvenuto. Del fatto che la procura abbia chiesto l’archiviazione del caso lo abbiamo solo letto ma non ci è stato ancora comunicato nulla. Nei prossimi giorni farò un accesso agli atti». Di più, al momento, il legale non vuole aggiungere.

 

L’INCIDENTE E LA MORTE. Martina Zaccaria è deceduta nel reparto di terapia intensiva della rianimazione del San Bortolo dove era stata trasportata la sera del 15 giugno. Il suo corpo, esanime, era stato recuperato da un bagnino nel fondo della vasca da 4 metri dove si era svolto il corso di ginnastica acquatica dalle 19.20 alle 20.05. Cosa sia accaduto alla fine della lezione nessuno lo sa spiegare. Resta il fatto che il cuore della 42enne ha smesso di battere per diversi minuti prima di riprendersi dopo l’intervento dei medici e degli infermieri del Suem 118 e di un primo intervento anche da parte dei responsabili del Centro sport Palladio che avevano usato anche il defibrillatore. Martina, dal momento in cui è stata ricoverata al San Bortolo non ha mai ripreso conoscenza. Le sue condizioni sono sempre state disperate. E sabato primo luglio, a due settimane dal terribile incidente, il suo cuore ha smesso di battere per sempre.

 

DUBBI E FUNERALE. Dopo la morte di Martina, i cui funerali si terranno domani alle 8.45 nella chiesa di Campedello in via Riviera Berica, sono rimasti i dubbi. Per la famiglia tanti. Troppi. In primis: come ha fatto un’esperta nuotatrice, com’era appunto la 42enne, andare a fondo nella vasca della piscina di un centro sportivo? Perché nessuno, a quanto pare per diversi minuti, ha notato il corpo di Martina infondo all’acqua? Eppure attorno alla vasca avrebbero dovuto esserci tante persone, se non altro tutte quelle che avevano appena terminato la lezione del corso di acquagym, vale a dire le compagne della vittima. Interrogativi che ne fanno sorgere altri. Martina è davvero uscita dall’acqua oppure è sempre rimasta nella piscina? L’istruttore ha detto agli agenti delle volanti che hanno seguito le indagini che tutti i salvagenti erano stati riconsegnati; e allora, cos’è accaduto nei minuti che hanno preceduto il ritrovamento del corpo di Martina? Un malore? Una scivolata a bordo vasca e la caduta in acqua? Un altro tuffo? Domande che la procura ha già archiviato, ma la famiglia no.

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