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Rischia di affogare
dopo l’acquagym
Ora è in fin di vita

L’incidente si è verificato giovedì sera nella piscina al termine di una lezione di acquagym. ARCHIVIO
L’incidente si è verificato giovedì sera nella piscina al termine di una lezione di acquagym. ARCHIVIO
L’incidente si è verificato giovedì sera nella piscina al termine di una lezione di acquagym. ARCHIVIO
L’incidente si è verificato giovedì sera nella piscina al termine di una lezione di acquagym. ARCHIVIO

La prima a notarla sul fondo della piscina, giovedì sera, è stata una delle istruttrici del Centro sport Palladio. Martina Zaccaria, 42 anni, residente nell’hinterland, era distesa a quattro metri di profondità, immobile, con addosso un costume blu della stessa tonalità della vasca. Un bagnino si è tuffato in acqua e l’ha portata sul bordo, dopodiché sono cominciate le manovre di rianimazione. Nel frattempo era scattato l’allarme al Suem, che ha immediatamente inviato i propri mezzi in via Cavalieri di Vittorio Veneto. Il cuore della donna ha ripreso a battere dopo un’ora di tentativi. A quel punto, è stata portata in ospedale, ma la sua vita rimane appesa a un filo. La questura ha avviato un’indagine e, al momento, non procede per alcuna ipotesi di reato.

IL DRAMMA. L’altra sera, la Zaccaria era andata al centro sport Palladio per fare acquagym. La lezione è durata dalle 19.20 alle 20 e 5 minuti. Poi, come di consueto, ci sono stati alcuni minuti di rilassamento muscolare. Tutto quanto è filato liscio. Cosa sia successo dopo, per ora, rimane un mistero. Secondo la ricostruzione della polizia, una volta terminato l’allenamento i partecipanti alla lezione hanno abbandonato la piscina e si sono diretti verso gli spogliatoi. «L’insegnante ha controllato che uscissero e poi è andata a spegnere la musica», racconta il direttore del centro Graziano Rossetto. Che si dice esterrefatto e prosegue: «Durante la lezione tutti i soci avevano usato le cinture salvagente. L’istruttrice ha verificato che tutte quante erano state rimesse al loro posto e ha controllato un’altra volta che in vasca non ci fosse più nessuno». Qualche istante dopo, attorno alle 20.10, l’insegnante ha però visto la sua allieva sott’acqua, vicino alla scaletta, ed ha avvisato il bagnino.

I SOCCORSI. Martina Zaccaria è stata riportata in superficie e distesa sul pavimento. Non respirava e non aveva battito. Tra i clienti c’erano un medico e un’infermiera che sono subito intervenuti. È stato utilizzato anche il defibrillatore che si trova all’interno della struttura, purtroppo senza successo. Il personale del Suem, arrivato al centro sport Palladio 5 minuti dopo aver ricevuto la telefonata, ha verificato l’assenza di segni vitali. Medici e infermieri hanno quindi intubato la donna e hanno effettuato le procedure di rianimazione per circa 60 minuti. Poi, quando il cuore si è rimesso in moto, hanno trasportato con la massima urgenza in ospedale la malcapitata. Che è stata ricoverata in condizioni disperate nel reparto di rianimazione, dove è tenuta sotto costante osservazione.

L’INDAGINE. Al centro sport Palladio è intervenuta anche una volante della polizia. Gli agenti hanno ascoltato alcuni dei soci che avevano partecipato alla lezione: tutti i presenti hanno affermato di non essersi accorti di nulla. In base alla posizione in cui è stata trovata la donna, qualcuno ha ipotizzato che potesse aver deciso di immergersi in apnea. Secondo i primi accertamenti, però, la Zaccaria avrebbe accusato un attacco epilettico mentre era ancora in piscina e, per questo motivo, sarebbe andata a fondo rischiando di annegare. Gli interrogatori sono proseguiti anche nella giornata di ieri in questura, perché ci sono molti aspetti della drammatica vicenda ancora da chiarire.

LO SGOMENTO. «È inspiegabile, perché la signora aveva svolto la lezione e secondo noi era poi uscita dalla piscina - sottolinea Rossetto -. C’è un filo accanto alla vasca, dove vengono appese le cinture salvagente. E lì c’erano tutte. Quindi, per noi la donna era uscita e poi deve essere rientrata; non si capisce perché fosse dentro». Al momento, non è chiaro neppure quanto tempo abbia trascorso sott’acqua la malcapitata, che frequentava abitualmente il corso. «Io penso ci sia stata pochissimo. L’intervento è stato velocissimo», aggiunge il direttore della struttura di via Cavalieri di Vittorio Veneto. Che conclude: «Noi pensiamo di aver fatto tutto il possibile. Siamo sconvolti, perché non era mai successo nulla da noi».

Valentino Gonzato

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